di Alberto Giusti
Gli scenari possibili indicati dagli analisti per il voto di domenica 24 e lunedì 25 febbraio sono molteplici e inficiati da un numero inusitato di variabili. Come la neve: nelle prime elezioni invernali della storia della Repubblica, il maltempo potrebbe costringere lontano dai seggi molti elettori, specialmente fra le fasce più anziane. O ancora: quale sarà stato l’effetto della famosa lettera di Berlusconi agli italiani con la promessa della restituzione dell’IMU, grazie alla quale file di disperati si sono formate davanti agli uffici pubblici? E lo scandalo a orologeria che ha colpito Oscar Giannino, dato pochi giorni prima in forte crescita e pugnalato alle spalle dal cofondatore di FARE, l’economista Zingales? O potremmo chiederci quanti indecisi, quanti elettori “laterali”, con un rapporto episodico con l’informazione e l’approfondimento politico, stiano in queste ore scegliendo le cinque stelle del comico vociante.
Le possibilità sono infinite. Più facile è figurarsi gli scenari modificando di volta in volta 3 o 4 variabili. Di questi pochi scenari possibili (e di alcuni improbabili) proverò a tracciare una proiezione di quello che accadrà la mattina del 26 febbraio, a schede scrutinate. E infine, vi darò i miei numeri del lotto.
Fac-simile scheda elettorale – liquida.it
CASOprobabile1: Il centrosinistra stravince. La coalizione guidata da Bersani vince alla Camera, e vince anche in abbastanza regioni da avere una maggioranza solida al Senato (circa 170 seggi, prendendo Lombardia, Sicilia e Campania, escludendo il Veneto). Si forma un governo con Bersani Presidente del Consiglio, e i ministri sono tutti provenienti dalla coalizione delle primarie. Il governo è stabile e inizia subito ad occuparsi di economia e lavoro. Per le riforme costituzionali, si apre un tavolo con i centristi. Il centrodestra, sconfitto, vede l’addio di Berlusconi e inizia una nuova fase costituente. Il Movimento 5 Stelle fa un ottimo risultato e porta i suoi sorveglianti in Parlamento: le personalità singole iniziano ad emergere con la scelta delle varie cariche parlamentari (capigruppo alla Camera e al Senato, responsabili all’interno delle commissioni) e il Movimento deve affrontare, a poco a poco, il problema di un Grillo fuori dalle istituzioni e della distanza con la base.
CASOprobabile2: Il centrosinistra vince a metà. Bersani ha la maggioranza alla Camera, ma al Senato è necessario l’appoggio dei centristi di Monti. Si forma un governo Bersani premier e Monti ministro dell’Economia, che va dal centro a Sel. Il governo lascia da parte i temi etici fino all’ultimo, con l’accordo di tutti; le riforme in economia sono importanti e incisive, ma non così redistributive come sarebbe nel CASO1. Il centrodestra rimane alla finestra attendendo la debacle del governo, e per questo non riesce a rifondarsi. Il movimento di Grillo cresce sullo scontento per l’accordo. Ma il governo è stabile per la forte personalità dei due leader al comando, e va avanti tranquillamente.
CASOprobabile3: Non è possibile formare un governo politico. Il centrosinistra vince a metà, ma Monti non ottiene seggi sufficienti al Senato per formare un vero governo di coalizione. Si forma un governo Monti a termine per riformare la legge elettorale, sostenuto da PD, SEL, Centro e una parte del centrodestra. Entro 6 mesi si torna a votare.
CASOimprobabile1: vince Berlusconi, sia alla Camera che al Senato. Si forma un governo con premier debole, e Berlusconi ministro dell’Economia. Lo spread esplode. Veniamo commissariati dall’Europa, ma stavolta sul modello greco. Se ci rifiutiamo di essere commissariati, è probabile la nostra uscita dall’euro. Molti giovani decidono di trasferirsi all’estero.
CASOimprobabile2: il Centrodestra vince alla Camera. Si forma un governo sostenuto al senato dai centristi, premier Monti e ministri di centro e centrodestra. La Lega non partecipa. Il governo cade entro un anno.
CASOimprobabile3: Vince il Movimento5Stelle. Sconcerto internazionale per l’accaduto. Nemmeno tra i grillini è possibile capire chi farà il premier, perché non c’è un leader visibile a parte Grillo, che però si autoesclude. Nessuno sa chi potrebbero essere i ministri. Lo scenario è imprevedibile. Dopo lunghe trattative si forma un governo di qualche tipo che non ottiene la fiducia delle Camere, perché non riconosciuto da una parte del movimento o perché scelto da Grillo unilateralmente. Dunque si forma un governo tecnico sostenuto da una parte del M5S per portare avanti la riforma elettorale; si torna a votare in 3 mesi. Il fenomeno Grillo viene riassorbito.
Essere avalutativi in campagna elettorale è molto difficile. Le emozioni e il nostro sistema di valori hanno più influenza che mai. Perdonatemi se vi sembra che io abbia, nei confronti di qualcuno, esagerato, sia positivamente che negativamente. Ma mai come a queste elezioni, chi vota ha una pesante responsabilità su ciò che accadrà al nostro paese in futuro. Non ci possiamo permettere, a questo giro, un voto di protesta o un voto a caso dettato dal sentimento del momento. Dobbiamo esprimere un voto più che mai razionale. Perché la mattina del 26 febbraio, altrimenti, potremmo doverci fare un’analisi di coscienza.
Detto questo, qui sotto vi scrivo i miei pronostici, da me personalmente calcolati (NOTA BENE: NON è UN SONDAGGIO) sui quali sopra ho fatto il prognostico. Liberi di offendermi il 26 pomeriggio, sia che io mi sbagli sia che io ci prenda!
CSX: 36%
CDX: 24%
CENTRO: 14%
GIANNINO (FARE): 2,5%
INGROIA (R.CIV): 3,5%
M5STELLE: 18%
VOTI SPRECATI: 2% (ad altre liste che non superano la soglia di sbarramento)
Auguro a tutti una buona democrazia.