Sono sempre stato un sognatore ironico, infedele alle promesse segrete. Ho sempre assaporato, come altro e straniero, la sconfitta dei miei vaneggiamenti, assistendo casualmente a ciò che credevo di essere. Non ho mai prestato fede alle mie convinzioni. Ho riempito le mie mani di sabbia,l’ho chiamata oro, e ho aperto le mani facendola scorrere via. La frase era stata l’unica verità. Una volta detta la frase, tutto era fatto, il resto era la sabbia che era sempre stata. F.Pessoa
Non so a voi, ma a me capita spesso di fare mille cose durante la giornata ma di avere l’impressione di non aver fatto nulla.
Cucino, metto in ordine casa, leggo, stiro, prendo appunti, ma in maniera quasi automatica, senza prestare attenzione, così alla fine mi sembra di non aver portato a termine nulla.
Come quando studiavo all’Università mi faccio, da oggi, dei piccoli propositi. Niente di metafisico, cose assolutamente alla portata.
1) leggere e portare a termine entro la fine di febbraio : “Un filo d’olio” di Simonetta Agnello Hornby, “Canale Mussolini” di Antonio Pennacchi, “Noi due come un romanzo” di Paola Calvetti, “Il libro dell’inquietudine” di Fernando Pessoa, “Lettera al padre” di Franz Kafka, “Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini, “Il giovane Holden” di J.D. Salinger, “La signora Dalloway” di Virginia Woolf, “La ruga sulla fronte” di Eugenio Scalfari;
2) fare una crostata; direte voi: che ci vuole??, non per me che sono negata anche con budini confezionati!!
3) contare fino a dieci prima di parlare; importantissimo per me, quasi un esercizio di forza, che parlo di getto!
4) rivedere il romanzo (parolone!!) e dargli una stesura definitiva.
In questo modo, quasi elementare, mi fisso degli obiettivi. Un modo per riprendere, anzi no, per cominciare, ad avere fiducia in me stessa, per dare senso alle giornate e alla vita, nel suo sommarsi di giorni.
Per essere grande,sii intero:non eccedere o non escludere nientedi te. Sii tutto in ogni cosa.Poni quanto sei nel minimo che fai. F.Pessoa