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Prometheus

Creato il 17 settembre 2012 da Valentinaariete @valentinaariete
Prometheus

Un gigante ingerisce un misterioso liquido scuro.

Il suo DNA viene rotto, modificato, mutato.
Un sacrificio? 
Un atto voluto?
L'origine di una nuova forma di vita?

Gli scienziati Elizabeth (Noomi Rapace) e Charlie (Logan Marshall-Greene) ritrovano in una grotta una pittura rupestre che sembra indicare la posizione di un preciso pianeta.

Due anni dopo, si risvegliano sull'astronave Prometheus, accuditi dal robot David (Michael Fassbender) e sorvegliati dall'algida Meredith Vickers (Charlize Theron).
Lo scopo della missione è trovare il pianeta mostrato nelle pitture, le motivazioni dei singoli sono però molti differenti.

A 33 anni dal Alien, capostipite di una della saghe cinematografiche più amate, il regista Ridley Scott torna ad occuparsi di astronavi, viaggi nello spazio e creature antropomorfe. Padre fondatore della fantascienza moderna al cinema insieme a Stanley Kubrick e George Lucas, Scott ritorna sui passi dei suoi film più famosi, Alien appunto, e Blade Runner, tornando ad arricchire il genere a lui più congeniale.

Presentato come prequel della saga di Alien, Prometheus è in realtà un'opera a sé stante, che riprende alcune suggestioni dei precedenti film, ponendosi però nuove e più ambiziose domande.

L'azione pura e adrenalinica di Alien si fonde con le riflessioni quasi metafisiche di Blade Runner, creando un prodotto ibrido e imperfetto, che trae il suo fascino proprio da queste sue caratteristiche.
I protagonisti del film si pongono la domanda delle domande: chi ci ha creato? E perché?
Domande a cui rispondere è quasi impossibile, ma che pongono immediatamente il film in una luce quasi mistica e di ampio respiro.

A portare avanti la trama dunque non è tanto la ricerca delle risposte, ma l'assistere alla ricerca della propria verità da parte di ogni singolo personaggio. Abbiamo dunque chi si spiega tutto con la fede, chi preferisce un approccio più razionale, chi ha scopi personali ben precisi e chi invece è un enigma costante. L'enigma in questione è rappresentato dal personaggio di David, interpretato da un Michael Fassbender perfetto e di una bravura impressionante, robot che ha sviluppato una personale morale e dei sentimenti umani, di cui nessuno sembra accorgersi. Le sue reazioni, azioni e i suoi pensieri sono un mistero di cui si intuisce la punta dell'iceberg, ma che rimangono sempre ambigui, contribuendo ad aumentare il clima di incertezza e di ricerca della pellicola.

"A volte per creare bisogna distruggere" dice David e aggiunge "Tutti vogliono veder morire i proprio genitori": affermazioni congeniali al personaggio ma anche al regista e allo sceneggiatore Damon Lindelof, autore di Lost, che in quanto a domande e misteri non è secondo a nessuno. I due autori sembrano infatti aver voluto prendere le distanze dalla saga originale, creando un universo totalmente nuovo ma affine al precedente lavoro, facendo della pellicola stessa una nuova creatura.

Lì dove Lindelof ha portato nuova linfa alla storia, Scott dalla sua è tornato ai fasti di un tempo, grazie ad una regia magistrale, una cura per le location ammirevole e un design tecnologico da sogno.
Non bisogna quindi approcciarsi a Prometheus pensando di assistere ad un semplice prequel di Alien: il progetto può camminare con le proprie gambe e fa pensare, ce lo auguriamo, alla realizzazione di almeno un altro capitolo.
Anche se dovesse rimanere un film unico, Prometheus, nonostante le sue imperfezioni, con le sue immagini da sogno, il respiro universale e il ritmo incalzante è un film che crea magia cinematografica pura, da vivere assolutamente tramite il grande schermo.
Prometheus
Michael Fassbender


La citazione: "A volte per creare bisogna prima distruggere" Hearting/Cuorometro: ♥♥♥♥ Titolo originale: Prometheus Regia: Ridley Scott Anno: 2012 Cast: Noomi Rapace, Michael Fassbender, Charliza Theron, Idris Elba, Logan Marshall-Green, Guy Pearce, 


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