Coffee break, il programma del mattino dedicato all’informazione condotto da Tiziana Panella e Enrico Vaime su La7 alla luce dell’astensionismo del 37.62% rilevato alle elezioni amministrative dei giorni scorsi, si interroga insieme agli ospiti in studio se l’Italia che è stata promossa dall’Europa sulla procedura d’inflazione ha attualmente un governo che funziona.
Enrico Vaime esprime la sua opinione: “Di fronte alle competizioni, di solito, ci si chiede chi ha vinto, invece in questo caso, ci chiediamo chi ha perso di più, perché e quanto perderà ancora. Una forma di sadismo da parte di tutti. L’avventura elettorale non è finita, c’è ancora il ballottaggio e fino ad allora si parlerà delle stesse cose”.
Dopo l’orgia dei numeri piovuti da tutte le trasmissioni attendiamo il gran finale perché l’argomento è ghiotto. “La disaffezione non è nei confronti della politica, prosegue Vaime, la gente non partecipa più come una volta, perché si è disaffezionata ai politici. È una categoria che ha perso ogni appeal e ogni credibilità e verso la quale la gente coltiva del rancore. La non partecipazione intesa come fenemeno storico non esiste, è un atteggiamento momentaneo e facilmente analizzabile, sono i politici che sono caduti in disgrazia”.
Le elezioni amministrative contengono un messaggio implicito di chi ha votato, sul quale è opportuno riflettere: la sconfitta di portata clamoro
Nella sostanza è successo esattamente il contrario di quanto ci si aspettava: il M5S che ha preso una bella batosta e il PD è stato premiato.
La gente è sfiduciata ma non è distratta.
Forse la gente ha apprezzato lo sforzo di Bersani di costruire un governo senza Berlusconi, coinvolgendo M5S; forse anche Letta è piaciuto perché alla fine ha fatto quel governo di cui il paese aveva disperatamente bisogno, seppure a costo di una alleanza che agli elettori del Pd è certamente indigesta. On. Alessandra Moretti del PD: ” Ad essere premiata è stata la buona politica, i cittadini alle amministrative guardano alla persona a colui che da risposte alla città, il Pd per esempio nelle amministrazioni locali ha mostrato la volontà di cambiamento, ha voluto essere vicino ai propri cittadini con un contatto diretto e in questo caso sono stati premiati quei candidati che hanno rimesso al centro il cittadino. Se in politica tutto cambia velocemente, quello che non cambia è la credibilità, cioè se sei un politico credibile le persone ti votano”.
E’ andata piuttosto male al Pdl ed è andata malissimo al M5S, più o meno lo stesso è successo alla Lega.
La gente che non ha votato, ha espresso la propria intenzione e cioè di non voler votare nessuno di questi partiti, possiamo girarci intorno ma, i cittadini hanno espresso un giudizio sui cinque anni di amministrazioni locali precedenti e sulla sottovalutazione dei problemi reali del paese.
L’unica buona notizia è che l’Europa ha promosso l’Italia.
E nel momento che siamo usciti dalla black list dobbiamo politicamente giocare bene le nostre carte. Abbiamo riaquistato una forza politica maggiore rispetto ad altri paesi che stanno peggio. Con tutti i limiti e le difficoltà Enrico Letta in Europa si sta muovendo con disinvoltura e autorevolezza (impensabili) il che non fa certamente rimpiangere Monti.