Rieccola la BIT, la Borsa Internazionale del Turismo, che ogni anno puntuale si presenta ai blocchi di partenza nell’uggioso inverno milanese. Ci siamo quasi. Giovedì 11 – sabato 13 febbraio la mia vita ruoterà solo ed esclusivamente intorno a questa fiera. Una fiera dedicata al turismo (la mia galassia preferita) che mi permetterà di ri-incontrare gli amici giornalisti che vedo, di prassi, due o tre volte l’anno, persone di altri enti del turismo che hanno incrociato il mio percorso lavorativo negli ultimi 10 anni e che incontro solo in occasione di fiere o di viaggi stampa, commerciali e altro ancora.
Mi piaceva, durante quelle giornate, poter visitare tutto il mondo in pochi metri quadrati. Mi piaceva raccogliere materiale, ammirare gigantografie di posti remoti, sognare viaggi e luoghi. Mi piaceva, appunto. Non che non sogni più di viaggi futuri, quello no. Lo faccio ancora e lo farò sempre, è nella mia indole. Ma la BIT di oggi ha ben poco a che vedere con i fasti del passato. Ma tant’è. Così è e così si deve prendere. Chissà perché, oggi, il turismo è diventato un bene non più considerato primario. Certo, ci sono mille altre spese più pressanti cui far fronte. E viaggiare può essere un lusso.
Ma, con un occhio attento e uno sforzo in più, si possono comunque vivere grandi emozioni senza spendere una fortuna. Basta aver voglia di scoprire. Basta aver voglia di impegnarsi. Basta seguire quella scintilla, quel sacro fuoco del viaggio che ci indica la strada giusta. Ogni destinazione può essere vissuta a cinque stelle o “budget”, spendendo il giusto, ma senza strafare. Io, nel dubbio se rimanere a casa o partire, scelgo sempre e comunque la seconda. E allora, che BIT sia! Materiale, brochure, guide, mappe, aspettatemi!