di Francesco Filini
Non avendo ottenuto una risposta esauriente dal Commissario Europeo Olli Rehn, nonostante le due interrogazioni che trovate qui e qui, il Parlamentare Europeo Marco Scurria decide di scrivere direttamente al Governatore della Banca Centrale Europea per cercare di sciogliere definitivamente il problema della proprietà dell’euro all’atto dell’emissione.
Credo che sia davvero assurdo che non si riesca a dare una risposta ad una domanda così importante, qui non c’entrano nulla teorie economiche, complotti, sistemi monetari, ecc…, qui si tratta di diritto. E’ una questione giuridica che va risolta definitivamente. Perché tutto ciò che non è codificato dalle leggi è per definizione fuori legge.
C’è bisogno di persone che facciano conoscere questa tematica, che arrivi anche ad altri politici di qualsiasi schieramento, il Rapporto Aureo chiede quindi di diffondere il più possibile gli atti giuridici prodotti dalle interrogazioni e dalle risposte delle stesse. Non lasciamo solo il Parlamentare Europeo che con coraggio insiste su questo tema! Chiunque può far sentire a Scurria il proprio sostegno, la pagina dei contatti del suo sito si trova qui.
Pubblichiamo di seguito la lettera inviata al Governatore della BCE, buona lettura.
Egregio Governatore,
sono costretto a rivolgermi a Lei per trovare una risposta definitiva ad una domanda che centinaia di persone, singolarmente o attraverso associazioni, in Italia e in Europa mi stanno ponendo. Purtroppo il commissario europeo per gli affari economici e monetari, Olli Illmari Rehn, non ha saputo dare una risposta efficace alle interrogazioni parlamentari poste dal sottoscritto, che le allego, sulla natura giuridica della nostra moneta unica. Infatti non è ancora chiaro il motivo per cui la Banca Centrale Europea risulta, di fatto, proprietaria dell’Euro all’atto della sua emissione, nonostante nessun trattato internazionale attribuisca la proprietà giuridica del mezzo monetario all’Istituto da Lei presieduto.
Sappiamo benissimo che la moneta, come ogni bene mobile, deve necessariamente avere un suo proprietario sin dal momento in cui viene creata. Non risulta chiaro il motivo per il quale la Banca Centrale Europea, a cui spetta, secondo quanto stabilito dall’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, il diritto esclusivo di emettere moneta, ovvero autorizzare le Banche Centrali Nazionali ad emettere il mezzo di scambio, si appropri di quest’ultimo senza alcuna copertura legislativa. Non a caso le banconote a corso legale che circolano nell’Unione riportano la sigla della BCE e, quelle di recente emissione, la Sua firma come Governatore.
Sappiamo bene che i valori monetari creati, anche di recente con la manovra da Lei voluta per dare una risposta alla crisi che va sotto il nome di Long Term Refinancing Operation (LTRO), acquisiscono valore soltanto nella fase della circolazione o meglio nel momento in cui avviene l’addebito al nuovo proprietario. Sono quindi gli accettatori a dare valore al mezzo di scambio e la logica vorrebbe che questi ultimi fossero i legittimi proprietari. Ma non intendo con questa missiva entrare in questioni che attengono alla politica, così come non intendo mettere in discussione in questa sede l’indipendenza delle Banche Centrali.
Vorrei soltanto che il Governatore della BCE possa dare una risposta ai cittadini europei che come me non riescono a comprendere, quale sia il fondamento giuridico che attribuisce la proprietà dell’Euro all’Eurosistema all’atto della sua emissione.
La crisi incombe spietata sulle spalle dei popoli, le tensioni sociali aumentano di pari passo con la povertà e la miseria. Sono certo che Lei vorrà chiarire una volta per tutte questo dilemma che serve davvero a difendere la moneta unica e a dare all’Euro la credibilità che ultimamente, soprattutto in alcuni Paesi membri, sembra un po’ appannata.
Cordialmente,
Marco Scurria