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Prossimi futuri vissuti dall’interno

Creato il 24 febbraio 2011 da Elettra

Spesso penso ai miei libri di storia, quelli delle medie, che annoveravano tra gli ultimi eventi degli anni ’90 la rivoluzione tecnologica, con internet – oscuro e grande concetto – frettolosamente accennato come la possibilità di mettere in collegamento le persone nel mondo in tempo reale.
In terza liceo il libro – edizione aggiornata – terminava invece con un piccolo paragrafo dedicato all’11 settembre 2001, al numero di morti e niente più.
Che cosa ci sarà scritto invece su quello dei miei nipoti, la prima fra due anni sarà alle medie, in che termini verranno descritti gli anni zero?
Nel capitolo “Intanto in Italia” si nomineranno il Rubygate e gli altri sei processi del premier, il referendum farsa di Marchionne?
“Resto del mondo” sarà dedicato agli sviluppi in Medio Oriente e alle vicende del nord Africa? Ci sarà anche questa volta uno specchietto laterale con la spiegazione dei termini nuovi e delle parole chiave? “Fosse comuni”, per esempio, in riferimento alla Libia sarà ancora scritto in grassetto a fondo pagina e sul finale verrà fatto un collegamento con quelle che ci furono anni prima in Kosovo?
Da piccola due cose mi spaventarono a morte: l’espressione “fosse comuni”, appunto, sentita e risentita in televisione e l’idea, forse ascoltata, forse immaginata ma che per qualche motivo sentivo così reale, che i miei due fratelli e mio padre potessero ripartire per “fare la guerra” in Kosovo.
Le percezioni e le paure di un evento storico possono accompagnare una bambina per anni e vengono poi contestualizzate nel momento in cui si ha la possibilità di analizzarle più approfonditamente. Avrà qualche paura, silenziosa ma ben più grande di lei, mia nipote?


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