Gli esponenti del Carroccio hanno infatti chiesto alla Giunta di individuare all’interno del budget destinato alla Cultura maggiori risorse per iniziative legate al dialetto- o meglio, alla lingua- piemontese. A partire dall’insegnamento nelle scuole, con ore (probabilmente pomeridiane) destinate all’apprendimento, alla grammatica e alla sintassi. E poi ulteriori iniziative culturali, diffusione “a tappeto” dell’idioma attraverso le associazioni addette ai lavori impegnate nella salvaguardia.
“La lingua piemontese è un idioma parlato a tutt’oggi da più di 2 milioni persone “– hanno spiegato i sottoscrittori dell’iniziativa -, “un dato che è stato certificato anche da una ricerca dell’Ires del 2007. Inoltre la nostra Lingua è riconosciuta come lingua autonoma dai maggiori specialisti di Romanistica, dall’Unesco e dal Consiglio d’Europa.
Ci sembrava dunque necessario pensare a sostenere quello che non solo è un patrimonio irrinunciabile del territorio, ma quello che è a tutti gli effetti un tesoro culturale radicato in ogni piemontese”.