ROMA – È ormai passato quasi un anno dallo scandalo sulla pericolosità delle protesi Pip (in quanto probabilmente create con un gel di silicone difettoso) e ad oggi più di 13.500 donne hanno beneficiato in Francia di un espianto.
Lo ha riferito l’Agenzia francese per i prodotti sanitari a seguito di un bilancio registrato alla fine di settembre sottolineando la rottura di 3.188 impianti, il giorno dopo che il fondatore dell’azienda Poly Implant Prothese (Pip), Jean Claude Mas, è uscito dal carcere dopo otto mesi di detenzione.
Secondo i dati trasmessi all’agenzia sanitaria, 13.504 donne, sulle circa 30mila stimate nel paese, si sono fatte estrarre le protesi, tra cui 9.426 di loro a titolo preventivo. Le protesi sono risultate intatte su 7.423 donne, cioè il 79% dei casi che si sono fatti espiantare la protesi a titolo preventivo.
Gli espianti sono cominciati all’inizio di marzo 2010, ma a gennaio scorso hanno subito un’accelerazione, in seguito allo scandalo delle Pip. L’agenzia ha registrato un totale di 56 casi di adenocarcinomi mammari presso le donne portatrici di Pip.
“I dati disponibili oggi permettono di concludere che non c’è un rischio maggiore di contrarre questo tipo di cancro tra le donne portatrici di impianti in confronto alla popolazione normale, o un rischio specifico in più per le Pip in confronto ad altri impianti”.