Protesta dei pendolari piemontesi contro i tagli al trasporto pubblico

Creato il 14 dicembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

L’ufficio stampa di Legambiente ha comunicato l’organizzazione di un sit in di protesta per Martedì 17 dicembre alle ore 11:00.

Legambiente insieme ai comitati dei pendolari, hanno organizzato una mobilitazione sotto il palazzo dell’ Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte in via Belfiore 23 per denunciare le cattive politiche regionali sul trasporto ferroviario pendolare.

La Onlus  precisa che “negli ultimi anni si è assistito a tagli del servizio pari a circa il 10% a fronte di un aumento del costo dei biglietti che non ha eguali nel resto d’Italia (+47,3% in soli tre anni). Alle ore 11:30 verranno presentati alla stampa i dati inediti del rapporto Pendolaria 2013″.

Si stima che in Italia ogni giorno oltre un milione e seicentomila persone salgano sui treni per raggiungere scuole, università, posti di lavoro.

Le organizzazioni dei pendolari da anni non si stancano di denunciare situazioni di disagio per i passeggeri come ritardi e soppressioni, treni sovraffollati, carrozze vecchie e sporche, orari che non coincidono con autobus locali.

Nell’ambito del Programma Pendolaria, Legambiente definisce la condizione del trasporto ferroviario regionale come un’anomalia italiana nel panorama europeo che non riesce a trovare uno spazio nel confronto sulle politiche della mobilità a livello nazionale e regionale.

Nonostante la domanda di servizio sia in crescita, l’intero ammontare dei contratti di servizio tra le Regioni italiane e Trenitalia è pari a 1,4 miliardi di Euro, ossia meno di qualunque delle decine di autostrade che si vorrebbero costruire nel nostro Paese.

Secondo Legambiente un forte rilancio del trasporto ferroviario pendolare è una scelta strategica per il paese, oltre ad un investimento che avvicinerebbe l’Italia agli standard di tutti gli altri paesi europei. Si tratterebbe, inoltre, di un valido strumento per il raggiungimento dei parametri previsti dal protocollo di Kyoto.

In altri documenti pubblicati da Legambiente sul web ci si sofferma in maniera più puntuale sulla situazione piemontese:

“Torino può vantare la presenza di due operatori e di diverse linee di ingresso alla città, ma la qualità dell’offerta è ancora molto distante da standard europei. Investimenti sono avvenuti in questi anni sulla linea per l’Aeroporto di Caselle e nell’acquisto di treni sulla rete gestita da RFI, ma molte linee sono ancora a binario unico determinando velocità e cadenze dei treni regionali estremamente basse. Nonostante gli sforzi e gli impegni di questi ultimi anni per attenuare le difficoltà della viabilità urbana (giornale radio, code, rallentamenti), legate al traffico ed ai conseguenti problemi ambientali, la città è ancora oggi interessata da oltre 300.000-350.000 veicoli al giorno in ingresso, che contribuiscono in maniera rilevante al superamento dei limiti di emissioni previsti dalle direttive europee, come avvenuto nell’inverno 2006-2007, limiti superati per oltre 100 giorni.”

“L’Italia ha bisogno di un trasporto ferroviario locale efficiente per combattere i mutamenti climatici, di nuovi treni per garantire a tutti i cittadini il diritto ad una mobilità libera e sostenibile”.

Queste e altre saranno le tematiche che animeranno la protesta di Martedì mattina.


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