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Un centinaio di lavoratori cassintegrati hanno protestato di fronte al municipio di Pomigliano d’Arco, comune in provincia di Napoli. Lavoratori che dicono di essere da troppi anni in cassa integrazione e che non riescono “a mandare avanti” le famiglie.
I lavoratori dichiarano che non possono essere “lasciati sotto le chiacchiere” di Marchionne che ancora stamattina ha annunciato di non voler abbandonare l’Italia e di voler mantenere la produzione italiana con i profitti esteri.
I lavoratori chiedono l’intervento del governo perchè giudicano le strategie di Marchionne fallimentari; essi contestano anche il fatto che l’azienda faccia investimenti all’estero e non in Italia.
Le proteste sono scaturite dopo gli annunci che il piano fabbrica Italia non ha più ragione di essere attuato perchè la vendita di auto in Italia è ai minimi storici.
I lavoratori si chiedono anche perchè le altre case automobilistiche europee continuano a lanciare altri veicoli mentre la Fiat è un una situazione di completa inerzia.
Marchionne “dal suo canto” ha dichiarato che l’azienda va bene in America del Nord e del Sud mentre sta accumulando perdite di 700 milioni in Europa e sta sopravvivendo in Italia solo grazie ai successi all’estero.
La crisi della Fiat può essere affiancata a quella dell’Alcoa, della Carbosulcis e di altre aziende presenti in Italia che a breve saranno costrette o a chiudere o ad una forte riduzione del personale.
La crisi economica si sta mostrando nel suo volto peggiore e indipendentemente da chi sarà a governare dopo le prossime elezioni politiche i problemi da risolvere saranno davvero tanti.