Parlare di moda è anche parlare di musica. Pensiamo a una sfilata: cosa sarebbe senza colonna sonora? Probabilmente solo un lento incedere di donne assai magre, vestite in maniera spesso eccentrica e col volto emaciato e imbronciato. Più che una sfilata, una parata verso il patibolo. Drammatizzazioni a parte, per questo articolo abbiamo voluto indagare il suono della moda. Qual è? Chi c’è dietro la selezione musicale da catwalk? Potrebbe sembrare un’improvvisazione dettata dalla tendenza del momento, ma non è così. Scegliere la soundatrck adeguata è un momento di vitale importanza per lo show, perché rimarca il mood della collezione e ne sottolinea i passaggi chiave. Abbiamo scomodato Stefano Libertini Protopapa, che ci ha raccontato un mondo diverso e lontano dalle luci della ribalta del fashion system.
Questo viaggio inizia da Lecce, dove Stefano Libertini Protopapa nasce nel 1985 e muove i primi passi da DJ.
Lo raggiungiamo su skype e subito ci sentiamo a nostro agio: “Come nel più classico dei cliché di Miss Italia, potrei dire di aver iniziato per gioco!”, così ci spiega il suo avvicinamento al mondo della musica. Sì, perché la moda arriverà qualche tempo dopo e non per particolari velleità, se non quella di far ascoltare il suono dei propri pensieri.
Stefano lascia Lecce per trasferirsi a Bologna, dove lavora in un negozio di modernariato: di giorno fa il restauratore, e di notte fa il fotografo ai party e il DJ Resident nel club in città. “Volevo fare il fotografo”, questo il motivo che lo porterà qualche tempo dopo a Milano. Il suo ultimo approdo, dove attualmente vive e lavora: ogni venerdì è resident al q|LAB di via Padova, di cui cura programmazione musicale e direzione artistica. Il party del venerdì nasce dall’esigenza di unire gruppi eterogenei di persone che altrimenti sarebbero distanti anni luce tra di loro. La grande offerta notturna in città, infatti, tende a prediligere i locali “a tema”, dove l’abitudine è quella di stare il più possibile coi propri simili. “Io il venerdì non sapevo mai dove andare, e così ho deciso di proporre un’alternativa che potesse fondere le varie realtà di Milano”: è questo il suo manifesto.
Milano gli apre anche le porte della moda: inizia così la collaborazione con Marco De Vincenzo, per il quale realizza la soundtrack della collezione autunno-inverno 2014. Protopapa fonda le due realtà, musica e moda, sempre con quel tocco di ironia che troppo spesso il mondo del glamour dimentica di avere. Da vero outsider della moda, la guarda dall’esterno e ne ruba i segreti. Non solo de Vincenzo: infatti, già da alcuni anni Stefano collabora con Frankie Morello per la selezione musicale delle sfilate e le foto dal backstage.
Non ama parlare molto di sé e preferisce farci ascoltare i suoi pezzi. Dopo tre giorni dalla prima stesura dell’articolo, capiamo che le parole in questi casi servono a ben poco. La redazione di questo pezzo, perciò, subisce stravolgimenti più e più volte: la telefonata con Stefano è stata più che altro una chiacchierata informale, ma ci ha aperto un mondo. Un mondo difficile da descrivere a parole, dove la sensibilità di chi ascolta è fondamentale. Vi suggeriamo, dunque, di approcciarvi a questo articolo come segue: defilé davanti agli occhi e player a tutto volume. Ricostruirete così l’atmosfera che si respirava quel giorno in passerella e capirete che rumore fa la moda, il rumore di Protopapa. Guai a chiamarlo Stefano.
di Andrea Pesaola