Non ci voleva proprio andare stamattina, ha capito il senso del lunedì già a 18 mesi.
Il che mi rattrista, considerando quanto trovo assurda la concezione della settimana basata sul weekend (mi viene sempre in mente la canzone degli 883 in tal proposito...che tristezza!).
Si è svegliata invocando la Mamy, come al solito, ma con una nota di tristezza maggiore del solito. Ha afferrato il suo nano Cucciolo e si è lasciata tranquillizzare un po' da me, ancora rincoglionito dal sonno.
Poi è cominciata la nostra routine mattiniera: cambio, vestizione, Jake e i pirati dell'isola che non c'è mentre il Papy compie le abluzioni mattutine, "potto" (grissino, la sua droga :D) e mentre faccio colazione anche io, le spiego cosa faremo.
Noto una certa riluttanza da parte sua, ma la capisco bene...è lunedì, ha passato un bellissimo weekend con i suoi genitori e ora verrà condotta in un posto dove loro non ci sono. Dev'essere triste per forza...e invece no, non mi va che venga visto in questo modo! Sì, il Papy e la Mamy sono meglio, ma l'asilo è comunque un'esperienza importante per lei.
Cerco di concentrarmi sugli aspetti positivi e gliene parlo, le racconto dei barattoli, del libro sui gatti che le ha portato la maestra, la vasca dove possono giocare con il riso, le piume, i legnetti, la maestra che le canta la canzone della palla...
E' ora di uscire di casa, ci portiamo dietro il nano come compagno di avventure (ed ha funzionato, ogni tanto ho qualche buona intuizione :)).
Certo non è stato facile non sciogliersi di fronte ad Aurora che mi ripeteva le ultime parole che dicevo cercando di auto-convincersi che il discorso del suo Papy era giusto.
L'ho riempita di coccole e ci siamo avviati all'asilo.
E' sempre un test, soprattutto per me.
In fondo ci stiamo ancora inserendo...parlo al plurale perché con tutto il tempo che sono stato con quei bimbi nell'ultimo mese, è come se fossi tornato all'asilo anche io (a dirla tutta non avendolo praticamente fatto è come andarci per la prima volta :D).
E ci vuole quel tempo tecnico per prendere le misure con la stanza, i compagni di giochi, la maestra. Ci dobbiamo fidare un po', capire chi saranno i nostri alleati e chi invece i rivali di attenzione.
Aurora è una bimba sveglia, anche se è impegnata in altre cose, osserva e ascolta sempre tutto.
Ha capito perfettamente come funziona, tanto che ormai va in braccio alla maestra anche se vorrebbe stare con il suo Papy.
Ma oggi ha fatto di più: pur sapendo di dovermi lasciare, triste per la separazione, ha trovato la forza di farmi ciao ciao con la manina e mandarmi un bacio.
E ha dato lei la forza a me di affrontare questa prova.
Ovviamente poi ho saputo che ha passato la mattina a giocare, vagare per la stanza e interagire con i bimbi senza sentire troppo la nostalgia.
E quando la nonna è andata a prenderla era felice di vederla, ma senza lacrime :)
Stasera, tornata a casa, era così contenta di vedermi...sembrava che con gli occhi mi dicesse: "hai visto Papy?? Ce l'ho fatta!!"
O almeno, questo è quello che ci ho visto io.
E che mi rende fiero della mia piccola meraviglia.