Siamo così abituati a ridere di Emilio Fede e dei suoi telegiornali da avanspettacolo, che spesso ci scordiamo che per ogni persona che lo guarda come prova di coraggio, ce ne è un'altra che lo prende sul serio (vi giuro che è così). L'italiano che non lo guarda con allegria, è vittima di un palese furto: è derubato, a sua insaputa, di quel poco di verità che ancora ci resta.
Ho sentito la sua patetica auto difesa sui fatti di cronaca che hanno interessato il trio delle meraviglie Berlusconi-Fede-Lele Mora e, serenamente, cordialmente devo ammettere che ero schifato.
I suoi commenti sono stati bugiardi, faziosi, sfrontati, servili e con una vena di violenza nel riportare pochissimo e malissimo le esternazioni di chi, giustamente, si sentiva contrariato da quello che è successo all'interno della casa del Primo Ministro. Di contro, ampio risalto alla difesa affannosa dei rappresentanti del governo raccontata con enfasi al limite con il disgusto.
Fede continua a farci ridere. Ma in termini di onestà professionale è un ladro, perchè ruba ai telespettatori una fetta sempre più consistente di realtà.
L'acme della mia personale prova di virilità (praticamente quando il gancio mi stava squarciando il coppino) è stata quando Fede, guardando fisso la telecamera, ha dichiarato che nella residenza del Primo Ministro “non è successo niente di strano”.
Allora, acciambellandomi sul divano per limitare i danni di questa affermazione, mi sono chiesto: “Ma si può dire, in televisione, una cagata del genere senza sprofondare?”.
La risposta è: sì, si può dire.Alla faccia dell'Ordine dei Giornalisti...