
L'anno scorso ero in preda ad una crisi dovevo a tutti i costi cambiare lavoro, quindi mi misi a cercarmi un altro impiego da commessa.
Capitó per mano che Harrods cercava nuove fanciulle e fanciulli fru fru per dislocarli in vari settori. Non era la prima volta che facevo domanda forsennata ad Harrods, il quale con il suo aplomb inglese mi aveva sempre mandato l'email zuccherosa del no mi dispiace ritenta la prossima volta sarai piú fortunata ... ah! Noi comunque custodiremo gelosamente il tuo CV. Che suona un pó come ah bella ma lascia stá e vattene dai e senti non ce rimandá piú il tuo CV che non ce interesaaaa!
Anyway io che sono testarda e soprattutto i no li prendo per sí lo rimandai e con mia grande sopresa fui chiamata per un colloquio con il mitico, svavillante, blasonato, ricercato Harrods, er sogno de tutte le commesse de Londra!
Ero a mille perché dovete sapere che Harrods é vista dalle commesse londinesi e non come il punto massimo di arrivo. Pure che lavori - come nel caso della sottoscritta - in un altro blasonato department store dove ti trovavi le sorelle Middelton a fare shopping un giorno sí e un giorno no, essere chiamate da Harrods é come dire eddaie che ce l'ho fatta, io conto!
Insomma arriva il grande giorno, faccio tardi e mi perdo per Harrods non sapendo che ovvioooo loro hanno un intero palazzone d'epoca solo adibito agli uffici, mensa, armadietti dei commessi & Co. e pure io insomma ma che pensavo, i poveracci hanno gli uffici annessi al negozio stesso!
Arrivo, mi presento e mi fanno accomodare in una sala conferenze, diciamo piú piccolo teatro personale con tanto di palcoscenico e schermo da cinema dietro.
Con me c'erano un altra decina di persone, tutte rigorosamente vestite di nero, giacca e gonna o pantaloni, tranne la sottoscritta!
Arrivano due tizi, una donna e un uomo e cominciano a distribuire dei fogli poi con fare tranquillo ci dicono: ora salite sul palco, prendete il microfono e prensetatevi, diteci cosa amate di Harrods e una cosa buffa di voi ... cosí su due piedi.
Ovvio attimi di panico, scambio di sguardi interrogativi, bocche aperte con mosca ronzante all'interno perplessa. Ma che vor di? Cioé io devo salire sul palco e fare un mini show? Ma che si vince qualche cosa? Ma é un provino di qualche film, cioé mi scritturate per il prossimo film dove Michael Fassbender sará il mio marito devoto e pazzo d'amore per me, ma io lo cornificheró con Tom Cruise?
Il vostro Koala é salito sul palco, in un modo stile budino tremolante si é presentata, ha detto che sarebbe stata una ficata essere rinchiusa dentro Harrods per una notte (ancora si domanda come le sia uscita questa qui, ma la sua parte razionale da la colpa al microfono e la ventina di occhi su di lei) e poi la cosa buffa ... sono una scrittrice di romanzi d'amore... silenzio, che c'é da ride? Che c'é di divertente?
Mi sono seduta pensando ok non voglio lavorare qui, guarda quei due intervistatori che facce, ma non era finita lí. Ci hanno divisi in gruppi da tre, ci hanno dato delle schede prodotto e da lí é partito il gioco indovina chi. Dovevamo stilare una top 5 degli oggetti, secondo noi, piú venduti e ovvio il perché, poi risalire sul fottuto palco e uno ad uno dire come mai avevamo detto che il piattino dipinto a mano della regina vendeva di piú della coperta di Missoni.
Ovviamente anche lí che te lo dico a fare, no lo dici, tu no secondo me la tazza con la faccia di William vende piú del porta saponette in cristallo di Praga. Vabbé inizi tu, no perché io, inizia lei, no no io parlo della forchetta con i dimanti incastonati, ok allora io mi prendo l'asciugamano intarsiato con peli di cammello, ma no lo volevo io, io non voglio parlare della caffettiera in porcellana cinese colata nell'oro!
Ci subiamo i vari impacciati gruppi che espongono la loro top five parade e poi diciamo la nostra hit parade. Fine. Sí avete capito bene, quelli prendono i fogli, raccolgono le penne, ci sorridono di dovere e ci dicono vi faremo sapere e poi POOOF magia, noi ci precipitiamo fuori, passi veloci, passi di chi si vuole dimenticare, di chi me lo chiedo piú tardi in metro che caxxo di colloquio era quello!
Un paio di settimane dopo ricevo l'email, no grazie ritenta un'altra volta sarai piú fortunata. Sospiro di sollievo, vabbé mi hanno scartata per la parte con quello gnocco di Fassbender.
Senza sapere che un paio di mesi dopo mi ritocca, ma stavolta l'iter é piú semplice e meno pomposo. Seduta in un angusto magazzino con commessi che vanno e vengono a prendere taglie e rifornimenti, mi intervistano non curanti della fiumana di gente che passa, scruta e osserva, poi sorride mi dice che ho le carte in regola, la giusta esperienza e voglia di fare, il mio cuore fa un salto di gioia alla Fantozzi ippi-ippiurrá ... peró il tuo inglese non é all'altezza degli standard richiesti da Harrods. Si vabbé allora sai che ti dico ma va a ... ah! Quello lo avete detto voi!
Sir Koala ringrazia e saluta,





