Piero Longo, avvocato del premier e parlamentare al Senato, ha affermato che Silvio Berlusconi non si presenterà come “parte offesa”, quindi come testimone, dai pm di Napoli nell’ambito dell’inchiesta su Tarantini e Lavitola, perché “così è una trappola“.
“Ogni tanto leggiamo sul giornale che hanno preso una zingara per la centesima volta, e hanno scoperto che era stata arrestata per altre novantanove volte ma sempre con nomi diversi, e quindi risultava sempre la prima, quindi era incensurata per la legge.
Che cosa pensiamo di questa zingara? Beh, che qualcosa di male abbia fatto perché è impossibile che l’abbiano arrestata cento volte per sbaglio. Possono aver sbagliato venti volte, trenta volte, quaranta volte, ma cento volte su cento no.
Provate a trasportare questo ragionamento su di lui, il quale da anni si vanta di aver avuto centonove processi, poi trentuno, poi quaranta, poi cinquanta, poi centodue; cambiano a seconda del tasso di umidità. Ma sono sempre molti più di quelli che ha avuto. Perché lui esagera per vantarsene, per fare più bella figura, perché più ne ha avuti, più riesce a dimostrare che è un perseguitato.
Se lo dice la zingara le ridono in faccia e la ficcano dentro; se lo dice lui gli credono, lo votano e lo mandano a Palazzo Chigi.”
(M. T.)
E poi lo chiamano perseguitato.