Gole del Verdon, Valensole e Abbazia di Senanque … a due passi dalla felicità.
Ultimo giorno in Provenza, prima di dirigersi in Camargue.
La lavanda in realtà poi l’abbiamo trovata e lo sfizio di una foto tra i cespugli viola ( sbiadito ) in fondo ormai soddisfatto. Ma la tentazione di fare un passaggio per il bellissimo Plateau de Valensole era intensa. Qualunque guida della zona sottolinea infatti l’importanza di attraversare l’altopiano di Valensole, dove è risaputo esserci la massima concentrazione di campi coltivati a lavanda di tutta la Provenza.
La strada dritta è pressoché deserta, il sole cocente, intorno a noi distese piatte e dorate. Nessun accenno purpureo. In noi una delusione annunciata. Ma anche un forte senso di libertà e di pace.
Poi tutto a un tratto abbiamo scorso un gruppo di cinesi o giapponesi, otto dieci, con le loro macchine fotografiche, intenti a immortalare qualcosa. Si sorridevano l’un l’altro e si cambiavano velocemente posto. Eccola lì. Probabilmente l’ultima distesa di lavanda della zona rimasta intatta.
Abbiamo quasi pensato l’avessero lasciata lì per noi… oltre che per i cinesi ovviamente.
Foto come se piovesse e allegria alle stelle.
Adesso eravamo pronti a dirigersi verso le Gole del Verdon.
Vi ho già detto di quanto la Provenza sia la terra dei contrasti. In effetti la presenza dell’acqua sorprende, ma credetemi scorre, eccome se scorre.
La veduta delle Gole blocca il respiro. Appaiono ben visibili dopo una curva, quel gigantesco intaglio profondo 700 metri scavato nell’acqua e dal tempo, che spacca la terra per 25 km creando uno tra i canyon più impressionanti di Europa grazie anche alle pareti a strapiombo alte fino a 1500m.
Si scopre scegliendo un percorso panoramico dall’alto, in macchina o in moto, oppure dal basso scendendo lungo le gole in canoa. Due diverse prospettive.
Sembra inutile dichiararvi la nostra scelta, per quanto forse i ragazzi avrebbero quasi optato per la seconda.
In effetti l’acqua del fiume Verdon che scorre in mezzo alle gole aveva un colore meraviglioso e intenso. A tratti azzurro, a tratti verde smeraldo e turchese. Intorno solo pareti ripidisime di rocce e alberi.
Questa zona tra l’altro è molto ricca di attività all’aperto e di possibilità di sport acquatici, ( rafting, torrentismo nei crepacci, hot dogging ovvero la discesa del fiume su canoe gonfiabili, canoa, aqua-trekking, water rambling, ovvero la mountain bike in acqua floating una specie di rafting senza imbarcazione utilizzando uno zaino galleggiante posizionato sulla schiena).
Moltissimi turisti in realtà si divertivano semplicemente a fare il bagno, o i tuffi e a muoversi lentamente sui pedalò.
Peccato non avere portato il costume.
Lasciato questo paesaggio mozzafiato, il tempo di uno spuntino, ci siamo rimessi in cammino per giungere all’ora de tramonto all’Abbazia di Senanque, attraversando la bellissima regione del Luberon .
All’abbazia si arriva da una strada tortuosa che sembra non terminare mai ma che che ti regala scorci bellissimi, vere cartoline, come la veduta di Gordes, delizioso paesino abbarbicato sulle rocce.
La veduta vale la deviazione perché l’abbazia cistercense fondata nel 1148 e immersa e circondata dai campi di lavanda ( al nostro arrivo soltanto uno … come al solito graziati) è davvero affascinante, e il silenzio e la tranquillità che vi regnano, in accordo con le luci del tramonto, hanno contribuito a rendere questo fine giornata davvero magico.
Bye Bye Provenza, sai bene che torneremo qui… A due passi dalla felicità.
Un abbraccio.
A presto. Sa
♥♥♥
My outfit:
Blusa – Zara
Pantaloni – La fata scalza
Occhiali: Kyme
Details
Pics by Giorgio Leone
Location : Provenza – Regione Vaucluse – Luberon
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