Proviamo a parlare dell’Amicizia? Introduzione.

Da Gattolona1964

Questo tema sempre molto marcato ed importante del quale vi parlerò volentieri, ha assunto per m, negli ultimi anni dei connotati molto diversi rispetto a quando ero più giovane. In tenera età, cioè fino alle scuole elementari, si manifestano due comportamenti ben delineati: si è spontanei, sinceri, istintivi e non si conosce ancora la finzione, l’ipocrisia e la menzogna. E’ la natura stessa dell’essere bambino, così come il credere  a Babbo Natale, alla fatina dei dentini, a Santa Lucia,  alla befana e via discorrendo. Crescendo, ci si interroga, si iniziano a fare dei distinguo, si sceglie, ci si schiera e di solito si cerca “la migliore amica” o “l’amica del cuore”, che dir si voglia. Questo passaggio o trasformazione è più marcata ed evidente nelle femmine, piuttosto che nei maschi. Anche con la migliore amica però si litiga, questo è fuori discussione, ognuna ha come è giusto che sia, il proprio punto di vista e la propria precisa opinione e raramente, una delle due scende dal piedistallo. Si può addivenire ad un compromesso, ci si può trovare a metà strada pur mantenendo alto il proprio pensiero. Litigate furibonde, minacce di scegliere un’altra migliore amica, ripicche, vendettine, musi lunghi, cellulari spenti, tirate di capelli e poi, data l’età ancora tenera ed incapace di portare lunghi rancori, subentrano riappacificazioni da soap opera,  sorrisi a centoventi denti, telefonate fiume, sms infiniti, regalini! Un tempo quando ero bambina e litigavo con la mia migliore amica, dopo nemmeno un’ora andavo a suonare il suo campanello per salire e chiarire, ora con l’avvento dei cellulari d Internet, è tutto più veloce, rapido e la litigata dura il tempo di una connessione a Facebook. Per fortuna che si litiga! aggiungo, guai a noi se una delle due fosse il clone dell’altra, non durerebbe e si finirebbe per rompere l’amicizia così preziosa. Riporto con piacere la frase della mia migliore amica di quando avevamo sette anni e che tuttora vedo e sento, anche se molto molto meno durante l’anno. Il rapporto si è certamente modificato con gli anni, si è evoluto, pur mantenendo una salda amicizia. Un’abitudine che abbiamo mantenuta però c’è ed è sacra: quella di vedersi per le feste Natalizie ogni anno, scambiandoci il regalo, che non vediamo l’ora di aprire proprio come da bambine. Un Natale viene lei da me, l’anno dopo vado io a casa sua, anche se non abitiamo più nello stesso paesino, cascasse il mondo! Sabato sera le ho chiesto qual’è il segreto secondo lei, che ci fa essere ancora così amiche, da capirci al primo sguardo senza parlare. Sapete che cosa mi ha risposto: “Siamo ancora così amiche perchè non ci frequentiamo così assiduamente come in passato! Probabilmente se ci vedessimo così tanto come allora e condividessimo tutto, l’amicizia si sarebbe rotta da un bel pezzo!”. Questa frase mi ha lasciata di stucco e mi farà riflettere parecchio. Con lei ho condiviso molti aspetti, abbiamo fatto le stesse scuole:

elementari, medie e superiori, abbiamo vissuto  in simbiosi, pur avendo due caratteri e due personalità diametralmente opposte, ci siamo vestite uguali per anni e ci siamo parlate per intere giornate: riuscivam oa parlare e a ridere di tutto!  Con questa figura essenziale si piange, si ride, si spera e ci si dispera, senza timore di essere prese in giro. A lei confidiamo le nostre prime pene d’amore, lei ci consola, ci asciuga le lacrime e ci suggerisce il da farsi quando il ragazzino per il quale abbiamo preso una cotta colossale, non ci fila per niente. Caso che si verifica nove volte su dieci nelle fasi di pre adolescenza ed adolescenza.



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