Una strigliata ispirata dalla correttezza e dalla lealtà verso l’ istituzione nella quale si svolge un ruolo elettivo: Antonio Agazzi, dopo mesi di assenze di consiglieri e assessori, dopo delusioni dovute alla mancanza di partecipazione alle decisioni, al coordinamento, con l’effetto di veder rinviare per mancanza di numero legale le stesse riunioni del consiglio provinciale, ha manifestato tutto il proprio disgusto. Un intervento di grande coraggio e di grande serietà intellettuale quello di Antonio Agazzi. Un esempio raro, limpido, schietto, non livoroso e con scarsi paragoni tra gli stessi rivali politici.
Le sue richieste vanno apprezzate non perché gradevoli alla sinistra, bensì perché richiamano a un senso del dovere, a lealtà e coerenza. Il consigliere Benzoni manca più volte, ma non si avvia un iter di espulsione perché il primo dei non eletti è Simone Beretta, assai sgradito al presidente Salini. Quindi Benzoni resta. Altri mancano ripetutamente, mentre sono in discussioni argomenti di enorme importanza per il territorio, che governi l’una parte o l’altra.
Minimizzare questi argomenti non è segno di responsabilità: la Provincia esiste ancora e ha in carico servizi di grande rilievo, come Cr.Forma ad esempio, e ha attivato il fondo Eridano per la gestione degli immobili dell’ente, con effetti economici assai pesanti ora e in proiezioni futura per le casse pubbliche.
Lodare il tempo passato perché guidato da giunte di centrosinistra non è intenzione di questo blog, non interessa per nulla fare il tifo. Non serve a nulla. Agazzi ha dimostrato, nel caso in questione, che un’anima pulita il centrodestra la può avere e che può rinnovarsi seriamente valorizzando il merito.
Il piano rifiuti, quello nuovo, andava discusso ed è stato rinviato perché il consiglio provinciale non è stato in grado di approvarlo. Resta in vigore il piano precedente, 2009-2014. Che si apra una possibilità di escludere l’inceneritore dal piano rifiuti esistente?
Non se ne discute. Rimane un consistente avanzo d’amministrazione e restano aperti capitoli di grande importanza: la gestione dell’acqua, la formazione professionale, il piano rifiuti, il ruolo del fondo Eridano, che continua a crescere in modo poco trasparente, la viabilità, il trasporto pubblico, la crisi economica. Mancano risposte da anni.
Le giunte hanno il colore del vincitore: il patrimonio pubblico però è di tutti. La formazione professionale, l’edilizia scolastica, il settore Ambiente interessano tutti e coinvolgono tutti, più o meno direttamente. La Provincia sarà trasformata in ente di secondo livello e si rapporterà agli altri enti in modo orizzontale e non verticale. Ma in questi cinque anni chi doveva governare l’ente in realtà lo ha come sequestrato e messo in condizione di non funzionare come doveva.
Chi scrive non ha rimpianti per le amministrazioni precedenti e i loro programmi e constata la pericolosità della politica, salvo prova contraria.