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Provincia, spettro della mobilità con stipendio ridotto

Creato il 02 ottobre 2015 da Cremonademocratica @paolozignani
Provincia, spettro della mobilità con stipendio ridotto

"Dai discorsi che si sono sentiti sembra che qualcuno non si sia accorto di quel che è successo fuori di qui negli ultimi cinque o sei anni. Io accetterei la mobilità con lo stipendio all'80%". L'amara riflessione è del sindaco di Offanengo Gianni Rossoni, durante il consiglio provinciale dell'altro ieri. Anche il sindaco di Crema Stefania Bonaldi: "Si sono sentite posizioni difficili da capire". Non ci sono bersagli polemici, la discussione si è sviluppata dalla preoccupazione per la crisi occupazionale; il rapporto con i sindacati, come ha chiarito il presidente Carlo Vezzini "è ottimo e prosegue", non si smorza però la preoccupazione per la mobilità dei dipendenti dell'ente Provincia, tanto più dopo gli articoli del Sole 24ore che prefigurano il trasferimento alle dipendenze dei Comuni, dove dipendenti, posizioni organizzative e dirigenti potranno non ricevere le stesse funzioni perché non competono all'ente che li assume. Inquadrati in un organico finalizzato a erogare servizi differenti, diverso risulterà anche il compenso. Il rischio è che si presenti un'alternativa secca: o la mobilità con un contratto peggiore di quello di partenza o il vuoto. Per il momento si prosegue, ma non si fa fino a quando.

L'ente Provincia chiude comunque il bilancio di quest'anno, grazie ai finanziamenti regionali, che consentono, da quanto si sa, forse a tutte le province lombarde di arrivare al 31 dicembre. Scarsi i trasferimenti dallo Stato. Anche i servizi erogati proseguono, quelli per i disabili, che tanto hanno fatto discutere, proseguiranno con i fondi regionali fino al 31 dicembre; dal primo gennaio in poi ci sarà bisogno di altri stanziamenti.


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