In termini più umani, un proxy è un mezzo per deviare una connessione tra due computer o tra un computer e la rete internet: invece di collegare direttamente i due computer, un proxy funziona come un centralinista, ricevendo la chiamata dal primo computer e girandola al secondo. Il che potrebbe sembrare una complicazione inutile, ma vi assicuro che ha un suo senso: è utile, per esempio, quando non è possibile collegarsi direttamente a un sito, o quando non ci si vuole collegare direttamente, qualunque sia il motivo. Ma guardiamo meglio come funziona.
Immaginiamo di voler visitare un sito. La cosa più semplice è collegarsi direttamente a quel sito, giusto? A volte, però, non è possibile: gli uffici e le scuole hanno spesso un filtro che blocca l'accesso a certi siti, per esempio. In questo caso, un proxy può tornare utile. Invece di collegarci al sito, noi ci colleghiamo al proxy: dal proxy, poi, ci colleghiamo al sito. In questo modo, possiamo aggirare il blocco che ci impedisce di accedere a un sito, perché è il proxy a collegarsi al sito, non noi.
Altre volte, invece, può capitare che alcune pagine siano limitate ai visitatori provenienti da un certo paese, oppure che una diretta in streaming (come quelle della Rai) sia visibile solo a chi si collega dallo stesso paese. Se dall'Italia vogliamo vedere una diretta in Italia, nessun problema; ma se la diretta è in un paese estero? O se siamo fuori dall'Italia e vogliamo vedere una diretta riservata ai soli italiani? Di nuovo, un proxy ci torna utile. Ci colleghiamo a un proxy che si trovi in Italia, oppure nel paese che ci interessa, e attraverso quello ci possiamo collegare al sito su cui trasmettono la diretta, per guardarla come se davvero ci trovassimo nello stesso paese.
Ma come è possibile tutto questo? Beh, cerchiamo di spiegare in modo molto semplice e "rudimentale" cosa sia un proxy.
Un proxy è un computer collegato alla Rete. Come tutti gli altri computer, si trova in un posto ben preciso., che ne determina la nazionalità: se quel computer è in Italia, allora è un proxy italiano; se è in Germania, allora è un proxy tedesco, eccetera. A differenza degli altri computer, però, ha installato in sé alcuni programmi che gli permettono di fare da "filtro", ossia ricevere chiamate e reindirizzarle verso il destinatario. Un centralinista, insomma, come lo si può trovare negli alberghi: le nostre telefonate arrivano al centralinista e il centralinista le gira alla stanza a cui sono indirizzate. Così funziona un proxy.
I motivi per utilizzare un proxy, invece di una normale connessione, sono molti. Vediamo i principali:
- Privacy. Se usiamo un proxy, il nostro computer rimane "nascosto". Quando ci colleghiamo a un sito, il sito vedrà la connessione provenire dal proxy e non da noi: in questo modo, non potrà sapere chi siamo. Utile per rimanere anonimi, entro certi limiti, perché nasconde il nostro indirizzo IP.
- Aggirare i blocchi. Come ho già detto, se ci troviamo su una rete privata, come quella di una scuola, di una biblioteca o di un ufficio, alcuni siti potrebbero essere bloccati, per varie ragioni. Non ci sarà possibile collegarci direttamente a quel sito. Il proxy ci permette di aggirare il blocco: noi ci colleghiamo al proxy, non al sito, ed è poi il proxy a collegarsi al sito. Se io non posso parlare direttamente con Tizio, allora lascerò un messaggio a Caio, da girare a Tizio: il principio è lo stesso.
- Aggirare la censura governativa. In molti paesi, inclusa l'Italia, esistono filtri che bloccano tutte le connessioni dei suoi cittadini a determinati siti, inseriti in una "lista nera" stilata da quel governo. Di conseguenza, è impossibile aprire un sito bloccato, se ci colleghiamo direttamente mentre siamo in quel paese. Se però noi ci colleghiamo a un proxy, che si trova in un altro paese, allora ecco che il filtro salta. Se l'Italia non mi lascia visitare il sito X, allora io mi collego a un proxy in Francia e da lì accedo al sito X: in questo modo, la richiesta di accesso al sito proverrà dalla Francia, non dall'Italia, e il sito sarà accessibile.