Antonio BertoliLe Origini della MalattiaMacro Edizioni Lo trovi su Macrolibrarsi.it
Ci sonointrecci, relazioni e influenze che collegano un individuo anzitutto alla suafamiglia, in secondo luogo alla società in cui nasce e alla cultura di cui faparte, in terzo luogo alla specie biologica cui appartiene. Pur essendoconsapevoli di questo presupposto, gli approcci terapeutici tradizionaliconsiderano i problemi dell’individuo - l’insoddisfazione, la difficoltà neirapporti, i problemi di lavoro, di coppia, la depressione, le malattie fisiche- solo in relazione alla persona che ne soffre, come se questa fosse un’entitàautonoma, isolata da tutto il resto. Eppure esiste una relazione stretta einequivocabile tra il soggetto e il suo essere parte di una famiglia, di unasocietà, di una cultura e di una specie biologica. Questa relazione è spessoinconscia e proprio per questo difficilmente individuabile, ma portarla alivello di coscienza è indispensabile per uscire dal circolo vizioso delmalessere e della stessa malattia fisica e per educare l’inconsciodell’individuo affinché non torni a ripetere e radicalizzare ciò che haimparato nel corso delle generazioni precedenti e della sua stessa biografia.Questo è l’obiettivo di fondo dell’approccio descritto in questo libro, tra leopere più complete e autorevoli sull’argomento. L’approccio dellaPsico-bio-genealogia fonde, all’interno di un percorso organico, la Psicogenealogia e la Nuova Medicina diR.G.Hamer, partendo dalla convinzione che sia proprio l’albero genealogico adessere alla base di nevrosi ed ossessioni, ed anche di molte malattie. Insostanza tutti ereditiamo un’impronta psichica, una sorta di prigione che nonsiamo coscienti di possedere. Ed è proprio da qui che nascono quei conflittiche si traducono in malattia fisica o disagio psichico. Da dove parte quindil’approccio terapeutico nella Psico-Bio-Genealogia? Dalla presa di coscienzadel conflitto, così come nella Nuova Medicina e nella Psicogenealogia, ma,contemporaneamente, dalla necessità di far emergere l’origine vera, profonda egenealogica del disagio. Ed è qui che intervengono gli atti paradossali (M.Erickson e J. Haley) o psicomagici (A.Jodorowsky), descritti dettagliatamentenell’ultima parte del libro.
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