Magazine Calcio

Psicodramma Inter e la Lazio ne approfitta

Creato il 08 maggio 2013 da Mbrignolo
Andrea Stramaccioni

Andrea Stramaccioni

TECNICA (Stadio Giuseppe Meazza, Milano). Non può essere descritta come una partita, Inter-Lazio non lo è. Finisce 3-1 per i biancocelesti di Petkovic, ma è inutile giudicare una gara così: stasera a San Siro avrebbe vinto chiunque. Sembra un romanzo psicologico, introspettivo, che ha come protagonista una squadra che non riesce a vedere un barlume di luce nel nero della sua vita. Eppure, prova, eppure vive, lavora, combatte, mostra le sue qualità, ma viene sempre sopraffatta da un’anima nera, da un’energia negativa. Nel primo tempo il simbolo di questo disagio è l’infortunio di Ranocchia che abbatte Handanovic e libera la strada del gol a Floccari. Da quel momento in poi continuano tutta una serie di segnali che umiliano l’anima di una squadra, quella di Stramaccioni, che pure gioca un calcio godibile e anche abbastanza verticale. Il pareggio di Alvarez che quasi non esulta, ma si adombra dopo la marcatura, forse fiaccato dalla fatica di dover combattere sempre la malasuerte, è un altro segno tangibile di infelicità. Lo è ancor di più il crac (spalla ko) che fa Jonathan. Pare che Stramaccioni voglia affittare un campo a Loreto. La pagina successiva è un rigore provocato da Ranocchia che Hernanes trasforma nel 2-1 che la Lazio non merita. Però con la rogna che l’Inter c’ha addosso vincerebbe 2-1 anche l’Afragolese…

Nella ripresa la formazione di Stramaccioni attacca in modo scriteriato, ma battente. La Lazio incassa qualche cazzotto, ma non barcolla. D’altronde ha qualità e quel Klose fa paura anche da dormiente. Scende Guarin sulla sinistra, aiutato da Kuzmanovic e Kovacic si infila in tutti i buchi. Però il gol non arriva, anche se la curva incita la squadra dopo la contestazione garbata delle 12 domande. Un clima da stadio amico che farebbe piacere vedere più sovente.

Non è reale il rigore del possibile 2-2, non lo è. Guarin va giù in area e l’arbitro indica il dischetto, ma Alvarez scibola al momento dell’esecuzione in modo assurdo. Teatrale, nero, negativo, triste, infelice: il momento dell’Inter è questo, la banda di Strama perde anche se gioca da sola. Così arriva anche l’1-3, normale: il colpo di rasoio è del talento biancoceleste Onazi. Finisce male… molto. Però con tutta questa tristezza, per l’Inter era difficile combattere.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog