Ho ricevuto questa lettera da me stesso, dall’altro Universo Parallelo, cosa che pubblico molto volentieri.
Perché in California c’è sempre il sole?
Perché sennò non sarebbe la California!
Caro Lordbad, o come caxxotichiami nel tuo universo,
Freud è un lupo venuto dall’Inferno e in quel posto maledetto dobbiamo ricacciarlo. Non so assoluta/mente nulla di questo Sig. Sigmund Freud, ma se è, come mi hai detto nell’ultima tua, il padre di quello strumento di tortura che chiamate “psicoanalisi”, allora è anche l’imputato principale di un processo iniziato per crimini contro l’Umanità. Sia chiaro fin da subito: qui non ce l’abbiamo tanto con Freud, ma in un processo di caccia allo stregone, dobbiamo considerarlo il simbolo del male del nuovo millennio: questo estremo individualismo che porta l’uomo alla solitudine del patibolo della propria anima. Abbiamo sola/mente bisogno di un capro espiatorio, nella tradizione del miglior modello inquisitorio: noi cerchiamo la Verità Assoluta, e non il rispetto delle regole. Noi scoviamo come impazziti manichei i manichini della società: questi illuminati pensatori la cui ombra impedisce un retto percorso. Chi aumenta la propria conoscenza, aumenta infatti il proprio dolore, si rende consapevole della propria esistenza. L’analisi è infine lo strumento più sottile: quello che costringe l’uomo a guardare dentro di sè: ma se in sè è vuoto, il suo sguardo introspettivo condurrà alla perdizione, a un continuo escatologico rivoltarsi di domande che non potranno che avere altro che una sola soluzione: la morte in vita.
La caduta di Lucifero - Gustave Doré
Noi invece opponiamo l’Azione all’Analisi. Sia chiaro anche qui: non ce l’abbiamo con greggi di analisti che fanno il proprio lavoro: essi sono anzi dediti alla nostra Azione. Non ce l’abbiamo neanche con chi volontariamente si sottopone a quel tipo di analisi: anche costoro sono portatori di libertà e la libertà è il fine della nostra Azione, in quanto l’Azione scaturisce dalla Volontà Suprema.
Noi dobbiamo smettere di farci domande, dobbiamo abbattere l’illusione del pensiero e lo facciamo con il pragmatismo che dobbiamo ereditare direttamente dai Classici, per la precisione dai Greci, dal modello che i Greci ci hanno trasmesso. Ho sempre odiato le sintesi, non consentono distinguo, non lasciano spazio agli spazi. Tuttavia dobbiamo rivolgere l’anima al motto:
nec spe nec metu
Senza speranza e senza timore, l’ardore eroico consente di elevarci alla definizione di Essere, senza dover passare da questo continuo statico stagno di domande.
Ma per fare questo non possiamo permetterci di ridurci ad individuo. L’individuo conta, ma l’individualismo produce alienazione, e l’alienazione (nella sua illusione di porci egoisticamente al centro della Via Lattea) ci rende massa morta. Invece dobbiamo richiamare i molteplici io all’obbedienza di una Coscienza Umanitaria, ristabilendo:
- solidarietà
- amicizia
- amore
Solo la condivisione ci salverà da noi stessi.
Con odio e rispetto inconscio,
infedelmente tuo,
te stesso
P.s.: in settimana manderò nel tuo Universo un carro trainato da Lupi Alati. Hanno precise disposizioni di ricevere in consegna l’imputato Freud. Conto ovviamente su te e i tuoi inquisitori.