La psicogenealogia si basa su concetti diversi della psicoanalisi compresa quella di inconscio collettivo sviluppata nel 20 ° secolo da un discepolo di Sigmund Freud, Carl Gustav Jung.
Per Jung, l'inconscio collettivo è l'insieme di immagini e di motivi che simboleggiano gli istinti fondamentali dell'uomo. Essa assume la forma di archetipi, vale a dire, vecchie immagini che si trovano nei miti e leggende, come il drago o Paradise Lost, che sarebbe comune a tutta l'umanità.
Questi archetipi si manifestano nei sogni, le delusioni e le arti pittoriche. Jung distingue vari strati nell'inconscio collettivo: l'inconscio collettivo della famiglia prima e l'inconscio collettivo di gruppo etnico e culturale e, infine, il principale inconscio collettivo (dove si trova tutto ciò che è comune a l'umanità come la paura del buio, l'istinto di sopravvivenza).
Jung dice che questo inconscio collettivo implica una certa ereditarietà. Tuttavia, in Psicologia dell'inconscio (1913) egli scriveva: "Non sto dicendo che la trasmissione ereditaria delle rappresentazioni, ma solo l'eredità della capacità di evocare un rappresentante particolare patrimonio”.
Questa idea viene ripresa più tardi da Jacob Levi Moreno, sviluppa e presuppone l'esistenza della famiglia di co-conscio o gruppale che sarebbe il vettore di una trasmissione trans generazionale.Di Renzo Editore