In questa pagina affronterò il tema della crescita personale e del ben-essere seguendo quel pensiero olistico e sistema di pratiche definito psicosomatica.
Come dice la parola stessa, è un punto di vista sull’uomo che mira a non dividerlo in mente e corpo bensì a concepirlo come una unità inscindibile. Può apparire, e molti studiosi sembrano sforzarsi perchè così appaia, come una prospettiva mistica, iniziatica, lontana dal senso comune. Niente di più sbagliato, per diversi motivi.
Il primo e più importante è che l’unità sostanziale fra mente e corpo è esperienza di tutti noi in molte situazioni quotidiane, lungo tutta la nostra esistenza. Se solo siamo in grado di ascoltarci con un pò di attenzione e di pazienza, tutti abbiamo sperimentato come un rilassamento corporeo si traduca in calma mentale, come una frustrazione psicologica che sorge nel nostro ambiente, penetrando nella nostra mente, si riperquota su tensioni muscolari, rigidità, e fastidi in diverse parti del corpo, del nostro soma. Conosciamo le nostre sensibilità e vulnerabilità, i nostri meccanismi di conversione psiche-corpo, le nostre risorse da utilizzare nei momenti di emergenza, come rispondiamo a stimoli stressanti e rassicuranti. Non serve scomodare gli antichi del Mens sana in corpore sano (Giovenale, da Satire, X, 356): i primi ad avere esperienza di noi stessi siamo proprio noi, in prima persona. L’unità di mente e corpo la viviamo ogni giorno.
L’assunto fondamentale della psicosomatica è che l’essere umano è una unità, e che tanto il corpo aiuta a costruire la mente quanto quest’ultima contribuisce a forgiare quel corpo particolare che ognuno di noi è.
Un’altra difficoltà per le persone di pensare psicosomaticamente trova fondamento nell’aspetto educativo e culturale. Pressochè in tutte le istituzioni educative e di cura si applicano una pedagogia ed una medicina non olistica, che non parte dal presupposto che l’uomo sia una unità bensì dal presupposto che l’uomo sia una somma di parti distinte.
Sono almeno 70 anni (a partire dalle ricerche di Selye sulla risposta allo stress) che le conoscenze biologiche, fisiologiche, psicologiche e antropologiche convergono verso la bontà di una prospettiva psicosomatica nella comprensione e nel superamento di alcune situazioni negative che interessano profondamente l’umano in quanto a benessere globale, tono dell’umore, capacità di gestire stress e ansia, guadagnare consapevolezza corporea e lavorare per la crescita personale.
L’approccio psicosomatico non è la panacea a tutti i mali dell’uomo. E’ una possibilità che contempla un insieme di abitudini, atteggiamenti, cautele e esercizi per lavorare attivamente su di sè con il fine di poter migliorare alcuni aspetti della nostra vita che sono migliorabili solo da noi stessi, se solo lo vogliamo e siamo costanti nel perseguirli.
Psicosomatica è innanzitutto attenzione. E’ decidere che si vuol vivere con una maggior consapevolezza, con maggior presenza. E rendersi conto di essere una unità inscindibile che va compresa, formata, nutrita e incoraggiata a svilupparsi. E’ la responsabilità di decidere di prendersi cura di noi stessi e dei nostri ambienti di vita.
In questa pagina compariranno quindi contributi sulla psicosomatica generale, consiederando che essa si radica sulla natura neurobiologica dell’uomo. Si darà ampio spazio alle tecniche corporee e al lavoro con il corpo come veicolo di benessere globale, alle esperienze di crescita, ai problemi filosofici mente-corpo (con ricadute molto pratiche) e allo sviluppo di un discorso antropologico sul benessere. Si presenteranno autori e opere di riferimento, oltre che gettare uno sguardo critico ai rapporti fra società contemporanea e prospettiva psicosomatica. Il tutto con un obiettivo chiaro: fornire un’informazione e una riflessione corretta e onesta attorno alla crescita e al benessere umano.