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Pubblicità-dipendenti

Da Pamelaferrara @PamelaFerrara

pubblicitaAvete mai notato come le pubblicità di successo rimangano impresse nella nostra mente ed entrino a far parte del nostro modo di pensare e di esprimerci?

Il condizionamento è talmente forte che ad un certo punto non pensiamo nemmeno più alla pubblicità ma continuiamo ad utilizzarne gli slogan nella vita di tutti i giorni.

Così ad esempio, nei nostri discorsi, un uomo tutto d’un pezzo è un “Uomo che non deve chiedere mai”, le cose si fanno “O così o Pomì”, c’è sempre qualcuno che “Se lo conosci lo eviti”.

Alzi la mano chi di voi non ha mai salutato qualcuno con un “Buonaseraaaaaaaaaaa”; chi non ha mai risposto “Un Lucano” alla domanda: “Cosa vuoi di più dalla vita?”; chi non ha mai risposto “No, lavato con Perlana” alla domanda: “E’ nuovo?”; chi non ha mai utilizzato la frase: “Potevamo stupirvi con effetti speciali…”; chi non ha mai pronunciato le parole “Se non ci fosse bisognerebbe inventarla”.

Qualche tempo fa il mio amico Daniele ha usato queste parole per descrivermi: “L’impronta manageriale si vede tutta, valutare il soggetto, focalizzare l’obiettivo, quantificare l’impegno, tirare il bilancio. Mi ricordi un po’ Luisa, quella che comincia presto, finisce presto e di solito non pulisce il water!”.
Il mio status di Facebook di qualche giorno fa recitava: “Svegliarsi al mattino in una casa nuova e non sapere in quale scatolone è la tua colazione, non ha prezzo” e, stamattina, appena ho letto la notizia: “Nucleare solo nelle regioni che dicono di sì” il pensiero “Peggio per l’Uomo Del Monte” è stato immediato, e inevitabile.


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