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Pubblicità Giallo Oro disposta rimozione. Ecco dove dovevano metterselo, il poster!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Pubblicità Giallo Oro disposta rimozione. Ecco dove dovevano metterselo, il poster!L’avete vista tutti ieri l’ultima geniale e originalissima campagna pubblicitaria di Giallo Oro, catena di gioiellerie presenti in tutto il barese? Come avrete letto qui, modella seminuda triplicata, marchiata come un prosciutto, trasudante sessualità ammiccante, il tutto condito da un claim da far accaponare la pelle: “E tu, dove glielo metteresti?”

Ecco che siamo state obbligate a vedere e a commentare, a difenderci da una delle tante pubblicità inaccettabili, trasudante un sessismo inaudito, volgarità e rozzezza inimmaginabile, immagine e spot che, in molti altri paesi civili, non avrebbe mai raggiunto la distribuzione. Se gli studenti di grafica pubblicitaria portassero all’esame un progetto di questo genere non verrebbero radiati dall’ateneo per sempre?

Ma nella nostra italietta, malgrado il nostro rammarico e la nostra indignazione, un’immagine come questa ha senso, eh sì che ce l’ha!  Perché racconta benissimo l’aria che cambia, nel nostro paese, quell’aria che alza le gonnelline e che dovrebbe tanto farci sorridere, parlatene con Santoro, non Michele, il pubblicitario della cara immaginetta della festa dell’Unità. L’avevate letta  questa intervista? Che bella l’ironia tutta italiana del momento che stiamo vivendo! L’importante è minimizzare il problema, questa la tendenza. Il re non è nudo, sia chiaro!

Ora, rispetto a ieri,  abbiamo un dato in più:  la modella in questione è  Barbara Montereale, una delle escort di Giovanni Tarantini, una delle giovani bellezze che facevano da decorazione sessualmente attiva alle serate di Berlusconi, per dirla all’italiana “una star del rubygate”. Perché da noi i processi vengono spesso mediatizzati come fossero un cinepanettone e invece di essere sepolti dal rammarico i protagonisti diventano ricchi e famosi. Questa ragazza fa la modella, la escort, cioè la prostituta d’alto bordo? Beh, non è con lei che siamo arrabbiate, ma ci atterrisce ciò che rappresenta.

Pubblicità Giallo Oro disposta rimozione. Ecco dove dovevano metterselo, il poster!

Questa pubblicità diventa così una delle tante efficaci metafore della decadenza italiana sprofondata nell’era del bunga bunga, delle escort e dei festini, l’era delle mutande che sventolano, immagine ben descritta da Nadia Somma qui. Certe volte non ci sono nemmeno le mutande.

L’invito che verrà rimosso era rivolto a voi, cari uomini italiani, considerati come tori da monta in costante eccitazione. Dove glielo mettereste? Incitazione allo stupro. Prendono anche voi per decerebrati, sveglia! Io ribadirei il concetto espresso benissimo da Pin@: Uomini, Ribellatevi!

Dai commenti al post di ieri possiamo leggere anche le vostre di perplessità: “come lo spiego un cartellone così a mio figlio?” oppure “mi sono sentita offesa, imbarazzata da tanta volgarità e spudoratezza”. Un lettore, pubblicitario di professione, ci ricorda che esisterebbe gente brava, professionisti veri che conoscono la deontologia professionale, ma che ovviamente fanno fatica a farsi strada (meritocrazia, dove sei finita? Basteresti tu a tirarci fuori da tanta miseria culturale).

Il sindaco di Bari, leggete qui, grazie alle segnalazioni collettive e al dissenso manifestatosi soprattutto nella rete e a cui siamo orgogliose di aver contribuito, ha deciso di disporre la rimozione di questa offesa alla cittadinanza. Un’offesa a uomini e donne, uomini che devono per forza penetrare, donne oggetto, buchi da riempire.

Almeno con questa pubblicità, abbiamo centrato l’ obbiettivo. Gridiamo urrà sapendo che verrà rimossa. Ma voglio essere pignola perché noi del blog davvero ci teniamo molto a ragionare sui dettagli;  non vogliamo mica passare tutta la vita a fare segnalazioni allo IAP, vero?

Mi chiedo, quindi:

1) C’era davvero bisogno di arrivare all’affissione per rendersi conto che si trattava di una pubblicità inguardabile e inaccettabile, impossibile da diffondere e da difendere?

2) C’è davvero bisogno che una pubblicità varchi così tanto il limite della decenza per arrivare alla rimozione? Se togliamo la volgarità così esplicita della frase, questa pubblicità è uguale a mille altre, il messaggio resta lo stesso identico. Perché non alzare la soglia della consapevolezza e ragionare anche su quelle? Cosa stiamo aspettando?  Che il numero degli stupri in Italia salga ulteriormente?

3) Lo IAP, le amministrazioni locali, i cittadini tutti, hanno intenzione di rendersi conto della gravità della situazione in cui versa la condizione della donna e della sua rappresentazione in Italia? Hanno, abbiamo intenzione di reagire, in modo che questa rimozione non sia solo un caso isolato?

4) Si accorgono che molte di queste pubblicità nascondo sapendo che verranno rimosse ma che, nel tam tam mediatico, l’azienda avrà così avuto maggiore notorietà?

Forse non sarete d’accordo ma io penso che ci siano addirittura pubblicità più subdole, più gravi di questa, che ci offendono ma in un modo più sottile, meno evidente. E’ alla consapevolezza del nostro sguardo critico e della nostra capacità di reazione che dobbiamo puntare.

NON ABBASSIAMO MAI LA GUARDIA perché la diffusione di queste immagini, unite al clima culturale del paese e alla rappresentazione della donna in TV, hanno conseguenze diseducative reali, concrete.  Senza dimenticare che ci si prende in giro apertamente: dobbiamo indossare il burqa per evitare di essere stuprate (vd. Vademecum di Allemanno  )  ma essere completamente nude e disponibili per vendere qualunque cosa, che sia una collanina, un prosciutto, un auto o una ricarica telefonica.

Giallo Oro in realtà ha da sempre il vizio della pubblicità sessista e grossolanamente offensiva; ecco qui  la cliente donna con tette in vista descritta come una stupida decerebrata che usa le armi della seduzione (le uniche di cui dispone a quanto pare), oppure  qui la pubblicità porno-soft con cappuccetto rosso  con tanto di “me la dai” conclusivo. Ma vi rendete conto? Ma avete ancora il coraggio di dire che in Italia il sessismo non esiste?

Speriamo che Bari venga presto ripulita almeno da questo vomitevole scempio che ha offeso l’intelligenza di tutti noi.

Avete capito cari pubblicitari di Giallo Oro dove dovete mettervelo il suddetto poster? Nella monnezza, chiaramente.

Continuiamo a lottare ragazz*; la nostra immagine riguarda tutti. Non gli permetteremo di continuare a svendere il nostro corpo, diciamo no, reagiamo con forza a questa squallida e pericolosa cultura dello stupro  alimentata dai media.



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