- Felice Cavallotti.
(Implacabile accusatore di Crispi alla Camera e davanti al Paese sollevò la questione morale anche con la lettera agli onesti d’Italia che fu un preciso e documentato atto di accusa che concludeva: ” … colpevole dei seguenti reati: 1- falsa testimonianza(art. 214 Codice Penale). 2 – concussione (art. 169, 170 Codice Penale). 3 – corruzione (art. 171 Codice penale). 4 – millantato credito (art. 204 Codice Penale. Dai documenti risultava che nel 1887 Crispi si era fatto prestare 277.000 lire, delle quali aveva restituito solo 33.000 nel 1889 e poi più nulla. Risultò che anche la moglie si faceva prestare danaro, che non restituiva, a mezzo di prestanome (furono trovate 202 lettere sue) e v’era un elenco di cambiali non pagate, appartenenti ad amici di casa Crispi e parenti dello stesso. A queste accuse se ne aggiunse un’altra: l’aver proposto, quando era ministro, un’altissima onorificenza ad un avventuriero francese implicato negli scandali del Panama incassando 50.000 franchi. Andrea Costa, a nome del Gruppo socialista, fece la seguente dichiarazione: ”Per noi socialisti Francesco Crispi non è in causa solamente come uomo, ma come il rappresentante di una classe che sfrutta e domina le classi lavoratrici. Noi facendo il processo all’onorevole Crispi non lo facciamo alla borghesia illuminata, che va incontro ai desideri dei lavoratori e li favorisce, né alla povera onesta magra borghesia di città e di campagna, bensì soltanto alla borghesia sfruttatrice e corrotta”.
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Il vostro amico è il cambiamento,
Il vostro compagno di lotta
il dissidio
-Bertolt Brecht-
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