Come i nostri lettori più disincantati già ben sanno, la paranoia dei complottisti è così sconfinata che non è possibile prevedere chi o cosa entrerà (o meglio… chi o cosa non entrerà) a far parte delle grandi cospirazioni planetarie, interplanetarie e anche intergalattiche.
Non dobbiamo stupirci più di tanto, dunque, che perfino innocui personaggi dei fumetti e dei cartoni animati finiscano per diventare vittime inconsapevoli di folli deliri che sembrano partoriti da qualcuno che abbia appena trangugiato un bottiglione di aceto.
E’ capitato, infatti, che i celeberrimi Puffi, i simpatici omini blu nati dalla fantasia di Pierre Culliford (in arte Peyo), siano stati accusati di essere un terribile strumento di propaganda politica, un complotto ordito per veicolare messaggi politici.
Vi starete chiedendo che tipo di propaganda avrebbero fatto i Puffi. Marxista? Nazista?
Ovviamente sia l’una che l’altra. Infatti ci sono complottisti “rossi” che accusano i Puffi di essere “neri”, e complottisti “neri” che accusano i Puffi di essere “rossi”.
Naturalmente i Puffi non sono né rossi né neri (sono appunto blu!) e sono solo un innocente cartone animato, ma i complottisti sono troppo paranoici per riuscire a capirlo.
Il TG3 ha dedicato un simpatico servizio sull’argomento (link):
In esso, tra i vari autori che hanno scritto corbellerie sui poveri Puffi, viene citata una “ricerca” ad opera di tali Cristian Fineschi e Christian George Guiggiani, che potete consultare su queste pagine:
Leggiamo qualche passaggio della presentazione.
Molte persone non condivideranno il contenuto di queste pagine, spero però di non subire per questo ritorsioni o spiacevoli inconvenienti………………..grazie.
Ritorsioni? Ma di chi ha paura questo tizio, dei Puffi?
O forse teme che gli piombi in casa il Grande Puffo in persona, a proposito del quale leggete un po’ cosa è scritto nella “ricerca”:
Le sue fattezze così particolari non possono far si che venga paragonato Carl Marx, autore de “Il Capitale” e capostipite dell’idea socialista in cui il popolo sovietico e comunista (i puffi) si riconoscono e credono ciecamente.
Accidenti. Sono proprio due gocce d’acqua!
Ma allora, se tanto ci fa tanto, anche Puffetta non è altri che… Marilyn!
Guardate qua che roba:
Sono o non sono identiche?
C’è poco da fare, i complottisti hanno la straordinaria abilità di cogliere messaggi subliminali contenuti in… altri messaggi subliminali e quindi hanno sempre ragione loro, satira o non satira!
Fatto sta che da allora le teorie di Fineschi sono state riprese in forum, blog e libri.
Ad esempio nel testo Il piccolo libro blu dell’autore francese Antoine Bueno, che intravede nella società dei Puffi l’espressione di una cultura totalitaria, nazista e razzista, comprovata fra gli altri dalla presenza della biondissima Puffetta, perfetta incarnazione ariana, o Gargamella, infido personaggio che secondo la più bieca tradizione antisemita rappresenta lo stereotipo del “tipico giudeo” che trama nell’ombra.
Uhm… in effetti, pensandoci bene, Puffetta non potrebbe essere la reincarnazione di Eva Braun?
E guardate la nostra Puffetta qui sotto… non vi fa pensare a una…
Oddio… in questo caso è meglio evitare il confronto diretto che avevamo in mente… infatti, a voler essere proprio onesti più che l’aria di una razza superiore ha l’aria di essere una razza di… passeggiatrice… ehm escort.
Comunque è questione di punti di vista: siamo sicuri che i complottisti in questa foto ci vedranno di tutto, pure una foca ammaestrata (provare per credere: fate passare il mouse sull’immagine e poi diteci che non è vera la storia della foca…)!
Tant’è vero che Antonio Soro nel testo I Puffi, la “vera” conoscenza e la massoneria riesce a spingersi oltre e i Puffi diventano un’allegoria della massoneria, in particolare di una loggia massonica gnostica.
Partendo dai colori: il blu, simbolo degli illuminati, e il bianco (degli indumenti), simbolo della purezza a cui aspirare, fino ad arrivare al rosso di Grande Puffo, l’unico vestito così, che naturalmente incarna “il Maestro di Loggia”, mentre Gargamella, vestito di nero, rappresenterebbe una “toga ecclesiastica” che da un lato combatte la massoneria e dall’altro tenta invano di penetrarne tutti i segreti.
Non manca un richiamo al veleno che deve essere trasformato in elisir di rigenerazione, simboleggiato dalle case in cui abitano i Puffi, simili al fungo amanita muscaria (se fossero stati champignon c'è da scommettere che avrebbe detto che era un complotto dei fungicoltori...).
Ma non è finita qui: i Puffi, con quell'abbozzo di coda e le quattro dita per mano, non sarebbero affatto uomini quanto piuttosto la personificazione dei "pre-adamiti", cioè le creature che secondo un'ampia letteratura esoterica vissero prima di Adamo in uno "stato edenico primordiale" in cui si comunicava con poche parole, essenziali.
E' per questo che per i Puffi è sufficiente il verbo "puffare" per capirsi... esattamente come per i complottisti basta la parola "complotto" (incluso ogni sinonimo) per definire la vita e ogni suo più microscopico e insignificante aspetto.
Insomma, attenzione a cosa "puffate" e soprattutto a quello che "puffano" i vostri figli: dietro a certi libri e programmi televisivi, nonché dietro a tutte le produzioni trasmesse in televisione, in Internet o con qualsiasi altro mezzo conosciuto e ancora non conosciuto, si nascondono "pericolosissime insidie" che vi potrebbero far divertire troppo: le puffate complottiste!
Ringraziamo Dodo per la segnalazione.
Attenzione: se leggi questo post su un sito Web diverso da Perle Complottiste, è probabile che tu stia leggendo una delle tante riproduzioni non autorizzate, e pertanto i contenuti potrebbero differire da quelli realmente pubblicati.