Alle volte, quando ci ritrova bombardati da un’infinità di notizie mononota, di quelle che francamente ti fanno venire voglia di migrare verso lande meglio civilizzate, una non può fare a meno di farsi due domande. Prendiamo il caso degli insulti alla Presidente Boldrini. Senza entrare nel merito delle motivazioni più o meno condivisibili che hanno portato la Presidente a compiere determinate scelte istituzionali, l’aspetto su cui mi preme soffermarmi è un altro, ovvero la matrice e il tenore delle offese che le sono state rivolte, e non per la prima volta. Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina? scrive Beppe Grillo sul suo profilo Facebook, postando il video realizzato da un’attivista. La porterei a farla stuprare, anzi forse una botta gliela darei pure iodicono, in sintesi, molte delle risposte.Mi domando: ma se a fare il Presidente della Camera ci fosse stato un uomo avremmo mai letto risposte del genere? Probabilmente no, mi rispondo. Perché qui il problema non è tanto la carica ricoperta, quanto il sesso della persona che la ricopre. Il ragionamento che sta dietro il turpiloquio sessista di cui sopra è più o meno questo: la Boldini è una femmina. E le femmine non fanno le Presidenti della Camera, e se lo fanno non sono abbastanza femmine. E quand'è che una femmina è abbastanza femmina? Quando tromba e le piace, anzi quando tromba e fa figli. E allora la Boldrini ha bisogno di qualcuno che le faccia ricordare che significa essere femmina.Punire un atto ideologico attraverso un atto sessuale è meno incoerente di quanto potrebbe sembrare. La penetrazione forzata è una specie di ridefinizione dei confini: si rendono dolorosamente evidenti i limiti di un corpo entro cui si cerca di far rientrare a forza l’insubordinazione di una mente che si è arrogata diritti che non dovrebbero spettarle. Che non sono appropriati, per quei corpi là. Non è più questione di visioni politiche divergenti, non resta traccia di dibattito: il confronto ha uno scarto violento, devia da tutt'altra parte e si fa scontro tra sessi, questione di genere e di aspettative legate ad esso. In questi giorni di notizie mononota, ho ripensato a Franca Rame. Credo che il momento sia adeguato per andare a ripescare tra i meandri di Youtube Lo Stupro, il monologo in cui l’attrice racconta di quella sera in cui cinque uomini di estrema destra la costrinsero a salire su un furgoncino e la ripagarono per il suo attivismo politico stuprandola a turno. Così, giusto per farle ricordare che era nata femmina.
Note:
1) Per un breve riepilogo di quanto è successo nei giorni scorsi, su Repubblica. 2) L'intervista di Fabio Fazio a Laura Boldrini, domenica scorsa a Che tempo che fa:3) Franca Rame recita Lo Stupro:
4) Su Franca Rame. Intervista a Dario Fo che parla della moglie (RaiScuola, Nautilus). Libro di Chiarelettere: "In fuga dal Senato", con una bella rassegna stampa all'interno della scheda dell'editore.
5) Aggiornamenti. 5 febbraio - Intercettata lettere con proiettile indirizzata alla Boldrini (Corriere).
Puntate de La Zanzara (Radio24) del 4 febbraio e del 4 febbraio.
6) Il caso del tweet di Messora qui e qui.