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Punk indie-metallari

Creato il 13 giugno 2013 da Salcapolupo @recensionihc

 

Una cosa che mi ha sempre fatto riflettere riguarda il rapporto di presunta subordinazione tra il genere punk e quello metal. So che sembrano discorsi già sentiti (basta leggere la sezione posta di una qualsiasi rivista del genere anche di qualche anno fa), ma il problema a mio avviso si pone dato che l’indie è diventato sinonimo di “musica fuori dagli standard”. Se avrete la pazienza di seguirmi, vi porto subito al punto. Il fatto è che mai meno di ora la contrapposizione tra la violenza punk e la tecnica metal è destinata (credo in pochi anni) ad eclissarsi. Proprio perchè il nemico comune dell’arte musicale sembra essere diventato il marketing. Questi ragazzi dell’indie suonano egregiamente, eppure sono letteralmente costretti a fare altro per vivere.

La commercializzazione della musica odierna è ormai cosa nota, tanto che nemmeno se ne parla più – rimane un fatto di marketing anche per band che furono bandiere della musica “in un certo modo”, fuori dagli schemi (e, in parte, anche dalla “logica” di mercato), che se ne fregava di tutto e via.

Improvvisamente in questo scenario arrivano band come i tardi Offspring, i NOFX, i Green Day da un lato – e i Metallica, i vari revival degli Uriah Heep come dei Judas Priest a completare il quadro. Quegli sporchi guerrieri musicali di una volta sembravano aver ceduto il passo ad un imborghesimento (mi si passi il termine vetusto) veramente abissale. Poche le eccezioni: mi vengono i mente i Motorhead. Nel frattempo, le nuove generazioni rimanevano aggrappate a quella concezione di musica sotterranea senza cedere a nessuno, ancora una volta. E ci hanno costruito sopra carriere di tutto rispetto ed altissima qualità.

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Punk indie-metallari

Arrivo all’indie: uscivano fuori negli anni “piccole” band – ma minuscole solo come distribuzione, in realtà – che spopolavano nel rock, come nel punk e -in modo a mio avviso più tardo – nel metal. E progressivamente i vari miti maideniani, metallici, e via discorrendo che avevano fondato orgogliosamente la nostra infanzia musicale venivano brutalmente rimpiazzati da band sconosciute di tutto rispetto: Nile, Cripple Bastards, Death, Tool, e molti, troppi altri.

Per convenzione si arriva quasi a definire “indie” qualsiasi band che non abbia un accordo con una casa discografica che, quasi come fossero delle pop-star, gli impongono come suonare, come vestirsi, cosa dire al pubblico e quanto far pagare un biglietto. E fin quando esisterà l’indie in questo senso “esteso”, esisterà un certo modo di intendere la musica, quella vera. Metal e punk sono tra i pochi e più emblematici superstiti di quel fantastico modo di fare musica…


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