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Può un cattolico votare Lega?

Creato il 20 febbraio 2012 da Paopasc @questdecisione
Può un cattolico votare Lega?Provocatoria domanda che si pone Francesco Anfossi su Famiglia Cristiana (sì, ero andato a cercare la risposta a Celentano). Specialmente dopo la pubblicazione del libro di Augusto Cavadi, Il Dio dei leghisti, Edizioni San Paolo.Gli aspetti paradossali e controversi per l'articolista sono questi (ma non che non ce ne siano anche tra i cattolici non leghisti): per esempio lottare per mantenere il crocifisso nelle aule scolastiche o dei tribunali e cacciare i nomadi  o ipotizzare di sparare ai barconi degli immigrati.Come si conciliano questi aspetti così contrastanti che si vorrebbero invece non essere presenti nel cattolico non leghista? Che quella delle camicie verdi sia una religione di tipo pagano?Per cercare di spiegare l'arcano l'autore del libro opera alcuni richiami storici:
 «La mia tesi è che il cattolicesimo si presta a essere strumentalizzato come ideologia conservatrice. Non è un caso che anche i mafiosi hanno sempre visto nella Chiesa un baluardo del tradizionalismo e della mentalità conservatrice».
Una sorta di religione adattata alle proprie convinzioni, alla roba,  una via di mezzo tra superstizione ed esigenze rituali:
«Non è un caso che i leghisti dividano la Chiesa in buona e cattiva. Dove i “cattivi” sono quelli che parlano di fratellanza, solidarietà, attenzione ai deboli della terra, come per esempio il cardinale Martini o il cardinale Tettamanzi. Mentre i “buoni” sono quelli che parlano di radici cristiane dell’Europa e che insistono sul cattolicesimo come fattore di identità civile e nazionale»
 E quando gli si chiede dell'atteggiamento della chiesa nei confronti della Lega, risponde:
 «Dagli studi sociologici si ricava che ci sono pochi sacerdoti schierati contro o a favore. Una larga maggioranza ritiene che non sia essenziale prendere posizione. È vero, i preti non devono schierarsi sul piano elettorale: ma una cosa è non pronunziarsi sulle indicazioni tattiche e un’altra è non schierarsi sulla formazione etico-politica delle coscienze».
Fenomeno che non può essere banalizzato e, prima che politico, sociale.  

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