Pussa via galan

Creato il 03 marzo 2011 da Speradisole

Il ministro dell’Agricoltura Giancarlo Galan è un berlusconiano di prestigio. Ha governato la Regione Veneto senza disonore, spodestato dal riccioluto Zaia, è approdato al ministero dell’Agricoltura. Tutto nelle regole.

E invece no. Il ministro Galan, ha personalità, sa fare bene il proprio mestiere,  non piace per niente ai legaioli, soprattutto non piace a Renzo Bossi, sostenitore dei produttori di latte con frode  al seguito.

Sappiamo che nel “milleproroghe” è stato confermato che si debbono pagare 5 milioni di multa per lo sforamento delle quote latte da parte di alcuni allevatori del nord, e che quei soldi sono stati scippati ai malati terminali.

Ma il ministro Galan, a suo tempo si era opposto fortemente, persino in sede europea,  al condono delle multe ed al loro spostamento sulle tasche di tutti, perché riteneva ingiusto la difesa di questi fraudiolenti produttori di latte, nonostante la tenace difesa del “trota” figlio e del “trotone” padre. Anzi il “trota” figlio si è avvalso dei voti di questi produttori evasori per vincere la sua sedia d’oro alla regione Lombardia.

La questione dissenso di Galan, la lega se l’è legata al dito, è il caso di dirlo e sta dicendo che quel ministro deve sloggiare dal ministero dell’Agricoltura perché, siccome si interessa di territorio, quello spetta di diritto alla lega, in particolare a Bricolo, ora capogruppo legaiolo al Senato, oppure bisogna darlo a uno che si possa manovrare bene, come per esempio il siciliano Saverio Romano, che veste nientemeno  l’abito di un Responsabile..

E Galan dovrà mettere un’altra volta tutte le sue robe nello scatolone e traslocare in altra sede, forse nella sede del ministero delle Politiche comunitarie, lasciata libera da Andrea Ronchi, che, nonostante la debole costituzione fisica,  resiste a stare con Fini.

Galan comunque non può restare senza una degna “nuova” collocazione, ma quel che è buffo è che il povero Galan, bravo e stimato uomo di governo, lo fanno sempre ballare. Forse è l’unico uomo di prestigio che Berlusconi abbia, è costretto, per amor di patria, a cambiare sempre cattedra per far posto ad altri. Prima o poi anche lui, pur nella sua severa dignità, si stancherà. Auguri Galan, da chi non ti vota, ma che, nonostante tutto, ti stima.

Siamo al rimpasto del governo, vai via tu che vengo io e viceversa. E Berlusconi dovrà accontentare tutti, se vuole rimanere aggrappato ai quattro o cinque voti che in parlamento gli garantiscono la maggioranza. Avvilente dopo i cento che aveva.

L’unico a non rimpiangere gran che e forse a non pretendere più niente, è il pio Bondi. Lui è rimasto deluso dal PDL e vuole ritirarsi, magari in un convento, ad occuparsi di libri. Lascia libero il ministero dei Beni culturali, un ministero che non gli ha portato bene, ma che fa tanta gola all’altro pio devoto Paolo Bonaiuti.



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