Putin annuncia una “deregulation” in economia

Creato il 02 febbraio 2012 da Alessandroronga @alexronga

Vladimir Putin

Riforme di stampo liberale verranno attuate per rilanciare l’economia russa e sganciarla dalla dipendenza dalle esportazioni di gas e petrolio: si delinea il piano economico che Vladimir Putin intende promuovere una volta divenuto presidente. E’ stato lo stesso premier a presentare sommariamente il suo progetto dinanzi a centinaia di imprenditori russi e stranieri, riuniti oggi a Mosca per il Troika Dialog Investment Forum, importante evento che coinvolge i principali attori economici del Paese: un’abile mossa elettorale soprattutto per convincere gli investitori della svolta liberale che egli intende adottare anche in campo economico.

Putin ha riconosciuto che la Russia registra una bassa attrattiva per gli investimenti esteri, come testimoniano anche i report della Banca Mondiale, dovuta principalmente a mancanza di infrastrutture ed eccessiva burocrazia. Proprio dall’eliminazione di questi ostacoli dovrebbe partire la svolta in economia: il premier ha annunciato uno snellimento delle procedure amministrative, la velocizzazione di quelle riguardanti le transazioni finanziarie e fiscali, e l’innalzamento dell’efficienza nei trasporti e la riduzione dei tempi per l’acquisizione di un asset. L’obiettivo della riforma è quello di portare la Russia tra le prime venti economie con maggior attrazione di investimenti diretti esteri: sfida ambiziosa, visto che oggi il Paese occupa un poco invidiabile 120° posto.

La rivoluzione liberale russa non dovrebbe tuttavia fermarsi a fisco, trasporti, finanza e burocrazia: le dichiarazioni di Putin seguono di pochi giorni quelle del ministro delle Finanze Siluanov, che ha proposto di incentivare l’impiego degli ancora poco diffusi pagamenti elettronici per contrastare la crescita dell’economia sommersa, che comincia ad avere un peso non indifferente sul prodotto interno lordo nazionale.

In realtà, il recente ingresso di Mosca nel WTO già impone alla Russia l’attuazione di una serie di riforme economiche: per la prossima estate, il Paese dovrà essere pronto a rispettare una serie di impegni per aprire il suo mercato dei beni e dei servizi.

La Banca Mondiale stima che l’ingresso nel WTO permetterà una crescita a medio termine del PIL russo tra 1 e 3 punti percentuali.


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