Immediata la replica del portavoce del presidente, Dmitrij Peskov, che ha definito “prive di fondamento” le notizie secondo cui la malattia di Putin avrebbe obbligato il Cremlino a cambiare l’agenda degli impegni del presidente. In una nota rilasciata all’Interfax, Peskov ha confermato che gli incontri internazionali programmati si svolgeranno regolarmente a dicembre, ed ha solo ammesso che Putin si trova ora a Novo-Ogarevo e che al vertice di Vladivostok non era in forma semplicemente perchè vittima di uno stiramento muscolare “a cui può essere soggetto chi svolge attività sportiva quotidianamente, a livello semiprofessionistico”.
Questo incidere sulle ottimali prestazioni fisiche del sessantenne Putin è però troppo palese per non destare qualche sospetto, visto che ricorda molto i comunicati della Tass di epoca sovietica, che per occultare i seri malanni dei vari Breznev, Andropov e Cernenko era solita attribuire il motivo della loro assenza dalla scena pubblica a semplici “raffreddori”: ciò non vuol dire certo che Putin sia in punto di morte, ma le motivazioni addotte da Peskov per i mancati spostamenti da Novo-Ogarevo al Cremlino (“Il presidente non vuole attraversare Mosca per evitare di congestionare ulteriormente il traffico con il suo corteo presidenziale”) o per l’annullamento del viaggio in India previsto per questo mese (“spostato a dicembre per curarne meglio i dettagli, perchè sia ancora più produttivo”) sembrano un’arrampicata sugli specchi tipica di chi vuole palesemente tenere nascosto qualcosa.