E appena terminata la cerimonia, Putin ha subito dato direttive perchè il prossimo governo (domani alla Duma è prevista la presentazione della candidatura di Medvedev a Primo Ministro) adotti misure sociali, a cominciare dalla riduzione dei tassi sui mutui al 2,2% e all’innalzamento dei salari reali di 1,5 punti percentuali entro la fine del suo mandato, nel maggio 2018. Il neo-presidente ha anche chiesto al governo di varare una politica abitativa, che preveda la costruzione di nuove unità abitative per quelle fasce di popolazione che vivono in strutture fatiscenti, e una a favore della scuola, attraverso borse di studio più ricche per studenti meno abbienti: insomma, Putin ha richiesto tutta una serie di politiche sociali che sembrano essere state copiate dai programmi elettorali dei partiti di sinistra, e in particolare di quello comunista, capace di togliere al partito del premier un elevato numero di voti proprio nell’elettorato in situazione economica di disagio.
Ma anche la politica estera è stata al centro delle prime mosse del nuovo inquilino del Cremlino, che ha ordinato al governo di assicurare lo sviluppo della Marina russa, ed in particolare della flotta dell’Estremo Oriente e di quella dell’Artico, che per Mosca ha tutte le sembianze di un nuovo Eldorado. Putin ha espresso preoccupazione per lo sviluppo dello scudo di difesa americano, ma ha anche chiesto che le relazioni economiche con gli Usa vengano migliorate, così come quelle con le altre nazioni della Comunità degli Stati Indipendenti.
Intanto, l’ormai ex presidente Dmitrij Medvedev, da oggi premier designato, ha voluto ringraziare tutti coloro che l’hanno sostenuto in questi quattro anni a capo della Russia, e, da buon appassionato di internet, lo ha fatto a attraverso un post sulla sua pagina Facebook.