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Putin propone un’Area Schengen euroasiatica

Creato il 06 ottobre 2011 da Alessandroronga @alexronga
Putin propone un’Area Schengen euroasiatica

Vladimir Putin

Complice la crisi, il potere economico mondiale si sta sempre più spostando verso Oriente. Vladimir Putin, che ha esordito martedì come editorialista sul quotidiano Izvestija, pensa bene di cavalcare questo trend attraverso la creazione di un nuovo asse internazionale tra l’Europa, l’Asia e il Pacifico: il premier russo ha proposto un allargamento dell’attuale unione doganale tra Russia, Bielorussia e Kazakhstan agli altri paesi dell’ex spazio sovietico, finalizzata a creare “una potente unione sovranazionale capace di diventare un polo nel mondo moderno, e al tempo stesso un efficace collegamento tra l’Europa e la regione Asia-Pacifico”. I toni usati da Putin nell’articolo erano prevalentemente economici, ma non sono mancati riferimenti politici, tanto che qualcuno ha intravisto nelle frasi del (quasi certamente) prossimo presidente russo i propositi di far rinascere l’Urss.

Quasi come se immaginasse le conseguenze delle sue parole, Putin mette le mani avanti: “Non stiamo parlando di far resuscitare l’URSS, ma di una stretta integrazione sulla base dei nuovi valori, politica ed economia”. Le differenze con tra l’Urss e quest’ Area Schengen eurasiatica sarebbero lampanti: rispetto al passato sovietico – scrive il premier russo – i cittadini potranno godere di una maggiore libertà di spostamento e di scelta del luogo dove studiare e lavorare, grazie ad di cittadini dell’URSS aveva, con la proposta di Unione Eurasiatica. “Agli imprenditori l’Unione Euroasiatica faciliterà l’accesso a nuovi mercati e garantirà la libertà nella scelta del Paese dove registrare le loro società. Inoltre – conclude Putin – la nuova Unione contribuirà ad aumentare la concorrenza e a migliorare l’efficienza generale in tutti i paesi-membri.

La nuova Unione, qualora vedesse veramente la luce, automaticamente affonderebbe per sempre l’anonima Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), nata nel 1992 solo per riempire lo spazio geografico lasciato vuoto dal collasso dell’Urss, e per questo mai divenuta un vero soggetto politico.


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