E’ impresa più ardua del previsto descrivere le emozioni a tinte forti vissute sulla pelle in Nord Corea.
Voglio partire con una fotografia che mi sta particolarmente a cuore.
Un’immagine rubata dal finestrino che racchiude, per composizione e colori, tutto il mistero e l’incanto di Pyongyang.
Una “realtà irreale”, un flusso impercettibile di anime in cammino su strade semideserte.
Un silenzio grandioso e tranquillizzante che merita tutto il rispetto possibile, come questo ritratto strappato alla gelosa custodia della mia memoria.
ENGLISH
It’s a very difficult challenge to describe the strong and brilliant emotions I experienced in North Korea.
I wanna start with a photograph that is particularly close to my heart.
An image stolen from the car window that contains, for composition and colors, all the mystery and enchantment of Pyongyang.
An “unreal reality”, a subtle flow of souls walking on semideserted streets.
A magnificent and soothing silence that deserves all the respect possible, like this portrait digged out from the jealous guardianship of my memory.