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Qatar ’22, dietro al lusso   la morte e la schiavitù

Creato il 26 settembre 2013 da Mbrignolo
Il The Guardian lancia l'allarme:

L’articolo apparso sul The Guardian

INCHIESTE (Londra). Se ne parlava da giorni, ma l’inchiesta pubblicata ieri dall’inglese “The Guardian”, corredata dalle immagini che vi mostriamo di seguito, ha tolto il velo di evidente omertà che copriva i preparativi per l’organizzazione dei campionati del mondo di qatar 2022.

Stando a quanto riporta il quotidiano britannico nella sua edizione online, sarebbero decine e decine gli operai nepalesi morti in Qatar negli ultimi mesi, tutti impegnati nella realizzazione delle opere atte ad ospitare la rassegna iridata fra circa nove anni. Si parla di una vera e propria schiavitù moderna, contraria a qualsiasi codice contenuto nello statuto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, con un bilancio di vittime pari a quasi un morto al giorno.
Gli operai provenienti dal Nepal rappresentano, infatti, il maggio bacino d’utenza dal quale le imprese qatariote attingono risorse umane da impiegare nei lavori di costruzione e ammodernamento degli impianti; tuttavia, le condizioni alle quali i nepalesi devono sottostare sono per loro stessa ammissioni inumane.

Nell’inchiesta si parla di veri e propri lavori forzati, di stipendi congelati per evitare la fuga degli operai; per lo stesso motivo, diversi datori di lavori sequestrano i documenti dei loro dipendenti per ridurli, di fatto, allo status di clandestini.
Il cuore della schiavitù è Lusail, località che dal nulla è divenuta una vera e propria city nel giro di pochi anni, laddove sorgerà lo stadio da 90 mila posti nel quale verrà disputata la finalissima dei Mondiali. Il tutto, celando evidentemente la terribile situazione di chi questo sviluppo lo rende possibile, ossia quella mole di lavoratori immigrati trattati da schiavi.
Oltre all’assenza delle paghie, poi, i nepalesi sono costretti a vivere in condizoni dove sporcizia e miseria sono all’ordine del giorno, dove l’assenza di cibo può protrarsi per giorni interi e chiunque provi a lamentarsi viene malmenato dal datore di turno o dai suoi scagnozzi.
Colpisce come le istituzioni siano tiepide nei confronti di una piaga che deve invece essere affrontata prontamente. La “task-force” per l’organizzazione dei Mondiali si è dichiarata estranea a simili comportamenti, dichiarandosi disponibile ad aiutare il governo che sta conducendo le indagini sulle ditte appaltatrici e subappaltatrici. Dalla FIFA, invece, ancora nessuna dichiarazione ufficiale: d’altra parte Blatter e soci sono già molto impegnati a indossare l’abito più elegante per le prossime elezioni, anziché preoccuparsi delle condizioni da epoca colonialista proprio nel paese che vuole aprire le porte al futuro..

Contenuto ceduto in esclusiva dall'agenzia alaNEWS. Riproduzione vietata. Anno 2013.

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