"Dentro gli hotel sono rimasti in tre, quattrocento. E gli fa pure comodo. Mangiano, bevono e non pagano niente, pure io ci vorrei andare."
Ovviamente i tipi in questione non sono altro che figuranti: la signora in realtà si chiama Marina Villa, è abruzzese ma di Popoli e quello non è suo marito:
"Ho chiesto di partecipare alla trasmissione e quando gli autori hanno saputo che ero abruzzese mi hanno chiesto di interpretare quel ruolo. Mi hanno spiegato loro quello che avrei dovuto dire, per 300 euro. Anche Gualtiero, che nella puntata interpretava mio marito, recitava. Lui è un infermiere di Ortona. Hanno scelto un altro abruzzese per via del dialetto."
Nella polemica scatenatasi in queste ore, molti su Internet se la sono presi con la signora, la cui colpa principale è quella di essere mostruosamente spaventosa e odiosa, per il resto ha solo interpretato un ruolo. La colpa vera va invece spedita a gente che si spaccia per giornalista quando invece fa solo una propaganda spudorata degna di un brain storming tra Emilio Fede e Maurizio Belpietro.Rita from the Church si difende però con il metodo Berlusconi del negare negare negare ogni responsabilità: "Alzo le mani, non posso chiedere a tutti la carta di identità." E alle accuse, indignata, non ci sta:
"No, io non ci sto, sono sempre stata equidistante. Ho fatto puntate interi sugli aiuti, ho persino mandato i peluche ai bambini. Vergogna a me? No, io non l'accetto."
Come a dire che se regali un orsetto poi ti puoi sentire in diritto di fare qualunque cosa...
Ma lo sai dove te li puoi mettere i tuoi peluche?
Se questo si chiama giornalismo, per la prostituzione è ora di trovare un altro termine.