Magazine Cultura
Sfogliare libri non letti da qualche anno può regalare sorprese. Ho ritrovato questa poesia in un foglietto solitario. Ha solo due anni (credo di averla scritta in vacanza), ma mi sembra passato un secolo. E credo che valga la pena che qualcuno, oltre me, la legga. Perché in fondo si cambia, è vero, ma...
Desidero un accendino,
una bottiglia d’acqua;
un pane quasi raffermo
scatolette di carne magra
che vuote saranno bicchieri.
Poco altro direi.
Caramelle solo da chi le donerà,
giornali per ripararsi le ossa.
Il sorriso fragile, tremulo,
la lacrima svogliata
e un pezzetto di tela bianca
per tergere il sudore.
Proprio o altrui.
Tutto il resto sarà da conquistare
domandandolo o rubandolo
nei giorni a venire
prima della scadenza.