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Qualche riflessione e qualche frivolezza

Creato il 13 luglio 2011 da Jle
Salve a tutti! Sono appena tornata dal nostro bellissimo campo dove la sera andiamo ormai da una settimana a correre, giocare a calcio, etc... Diego finalmente ha trovato una squadra di calcio con tutti i crismi (tacchetti di alluminio a parte ;) ), ma vi spiegherà meglio lui le sue impressioni prossimamente!
Oggi abbiamo ripreso il nostro "volantinaggio resume/curriculum" ma questa volta siamo andati al Metropolis (conosciuto anche come "mega centro commerciale in cui è davvero facile perdere la bussola" nella zona Metrotown, ad una fermata di Skytrain verso Downtown, così ne abbiamo anche approfittato per fare un po' di spesa (100 dollari come ridere---gli uomini con cui vivo mangiano davvero come suini) e ho comprato un paio di scarpe da ginnastica.
Dopo questa ultima giornata, una riflessione/deduzione logica mi nasce spontanea: è un lavoro inutile quanto dispendioso in termini di tempo (soprattutto) e denaro (costo dello Skytrain, che, benchè non sia esosissimo è comunque un'uscita di denaro) andare in giro così a cercare lavoro, mi riferisco alle grandi catene di abbigliamento o grande ristorazione (stile Starbucks)! Perchè dico questo, vi chiederete... E' molto semplice: qui 3/4 dei negozi (parlo di quelli all'interno di centri commerciali), se non di più, non vogliono che tu ti presenti di persona alla loro porta e che lasci il curriculum al boss (o anche alla cassiera di turno), semplicemente e molto cortesemente ti dicono che puoi tranquillamente andare sul loro sito internet e mandargli il tuo curriculum da lì e poi, se sono in cerca di personale, ti contatteranno! Oggi, la maggior parte dei negozi nei quali siamo entrati, ci hanno ripetuto questa procedura, quindi sono arrivata alla deduzione logica che posso tranquillamente stare a casa e mandare i miei curriculum via internet...anche se facendo così, non so perchè, mi sembra meno efficace, sicuramente dovuta all'esperienza italiana...
Ovviamente credo (ma vi farò sapere prossimamente) che per quanto riguarda le posizioni di lavapiatti, cameriera, etc, nei ristoranti, probabilmente è utile presentarsi di persona, e sarà la seconda mossa, in ordine di tempo, dopo aver spammato il mio curriculum in giro in tutti i negozi abbordabili on-line, che farò!Anche in Italia funziona così, nel senso che ti dicono di mandare il curriculum via mail e che poi, eventualmente, forse, se capita, in un futuro non ben precisato, ti faranno sapere, ma ho sempre pensato che presentarsi di persona poteva costituire un punto in più a favore, in quanto il contatto "face to face" poteva essere vincente, invece qua, non solo non gli interessa sapere la tua età (sul curriculum non serve mettere la data di nascita) ma evidentemente non gli interessa nemmeno vedere come sei fatto, basta che tu abbia i requisiti che a loro servono per la posizione aperta in quel momento. Probabilmente è anche meno discriminante, nel senso che in Italia si leggono spesso annunci che citano "richiesta bella presenza" o telefoni per un lavoro di magazziniere e al telefono ti ridono in faccia perchè sei una ragazza perchè era ovvio che cercavano un uomo (cosa davvero successa a me), solo che sull'annuncio non potevano espressamente scriverlo, che di per sè è tutto altamente discriminante, qui invece uomo, donna, asiatico, europeo etc, sono tutti sullo stesso piano... (almeno teoricamente presumo)....E una piccola parentesi la apro perchè capita spesso di trovare negozietti con dentro commessi solo ed esclusivamente asiatici (tipo nell'ufficio postale oggi dove ho fatto delle fotocopie) che tra di loro parlano cinese/japponese/cantonese etc, frequentati solo da asiatici e tu puoi tranquillamente entrare e lasciare il tuo curriculum ma poi effettivamente dubito che ti prendano (magari sbaglio eh, non voglio fare la razzista ma è semplicemente quello che ho notato qui).
Dopo questa riflessione vi dico l'ultima cosa, di natura molto più "leggera", anzi due :)La prima è che sono "ben" 21 giorni che siamo qui (cavoli come passa veloce il tempo!) e fin'ora, apparte il nostro amico Omar, non abbiamo incontrato in giro nemmeno un italiano (e sinceramente non mi dispiace).Qualche riflessione e qualche frivolezzaE la seconda cosa, è che tutte le targhe delle auto, oltre al classico numero identificativo, hanno una simpatica caratteristica (vi metto una foto molto chiara che ho trovato sul web ma che rende bene l'idea): si può leggere o la frase nella foto o anche la scritta "A beautiful place to live". La trovo una cosa molto carina, insieme a quel senso di nazionalità e di appartenenza dei canadesi che si respira qui!
Per ora vi saluto, se qualcuno avesse qualche esperienza sul metodo di "arruolamento dipendenti" in giro per il mondo, fateci sapere, tutti i consigli e le esperienze, sono ben accette!
A presto con nuove avventure/esperienze e, perchè no, riflessioni,Jle

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