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Qualcosa di Inatteso di Teresa Medeiros

Creato il 29 gennaio 2011 da Junerossblog
Qualcosa di Inatteso di Teresa MedeirosOhhhhhhhh, care le mie dame, eccovi qui per il te` e i pettegolezzi.
Avete sentito di Lady Catrina Kincaid? Una cosa impensabile e fuori morale, che tempi, che tempi. E' sulla bocca di tutti ed in ogni salotto non si fa che parlare di questa giovinetta scappata con un celebre libertino a Gretna Green, ma non e' questa la notizia scandalosa. Lei ha chiesto l'annullamento perche' non... emmm...soddisfatta del marito.
Oh, che tempi! Sapete, qualcuno mormorava che la Chiesa avrebbe sciolto il matrimonio al piu' presto, perche' odia questi matrimoni davanti ad un fabbro. Ma la cosa che mi ha lasciata perplessa e' che due note cortigiane saranno incaricate di valutare la virilita' del marito, per completare la pratica dell'annullamento. Oh my God! Pensate sia vero questo?
Sapete, un'indovina prediceva che nel XXI secolo queste cortigiane si sarebbero chiamate Escort, ma il loro compito comunque non sarebbe cambiato. Oh, che tempi!
Ad ogni modo, sedetevi pure e chiamiamo il maggiordomo, mentre Dame Lullibi iniziera'a raccontarci le sue impressioni sulla nostra lettura collettiva mensile.
Oh, i nuovi biscottini che fa la cuoca sono de-li-zio-si, servitevi pure, care le mie amiche ...
Dame Ross

Finalmente!
Finalmente un romanzo "onesto", con personaggi ben caratterizzati.
Una protagonista vivace e non insipida e incolore, come molte sciocchine che girano sulla carta stampata. Non ingenua, ignorante e timorosa delle pratiche sessuali, ma coraggiosa, diretta e pungente. Sagace, ma tenera.
Un protagonista con tanti difetti e mancanze. Ma proprio queste mancanze ce lo fanno amare. Non il solito Duca tutto d'un pezzo. Il Guerriero coraggioso e muscoloso che non ha paura nè del Demonio nè di se stesso. Di sicuro non un eroe pieno di certezze.
Qualcosa di Inatteso di Teresa MedeirosL'inizio del racconto è divertente e frizzante e già si delinea il prosieguo della storia tra i due protagonisti. I dialoghi tra di loro sono reali e "onesti" (perdonatemi se mi ripeto, ma non riesco a trovare un aggettivo più calzante di questo) senza sciocchezze o silenzi per mascherare i loro caratteri. Sono persone che avremmo realmente potuto incontrare se, per un qualche miracolo del tempo, fossimo vissute all'epoca. Certamente non sono sopra le righe.
Simon non è l'incarnazione dell'eroe canonico. Anzi. Debosciato (ma sul serio, non come i libertini che, in altri libri, sono debosciati solamente perché amano sedurre), pieno di debiti, e con un passato che non lo rende certamente orgoglioso e, forse, anche vigliacco. Ma simpatico.
La scena del ruscello mi ha fatto trepidare, ma anche ridere. Sì, Catrina è, decisamente, una protagonista con un carattere forte ed una mente acuta. I suoi sogni di adolescente si sono infranti, ha pianto e si è disperata tutta la notte, si trova in una situazione a dir poco pericolosa, ma risponde con arguzia al suo, presunto, eroe.
La scena della prima volta è descritta con parole delicate, inframmezzate da dialoghi spiritosi, eppure risulta sensuale e romantica. E' lunga, ma non annoia. Anzi, suscita tenerezza e, nel contempo, eccitazione.
Mi piace lo stile della Medeiros. Rende poetici anche i momenti in cui non descrive scene d'amore. La malinconia permea le pagine in cui Catrina ritrova i vecchi appartenenti al clan dei Kincaid. E il suono della cornamusa accompagna quei momenti. Sembra quasi di sentirla, una musica triste che stringe il cuore.
Splendido il confronto tra i due protagonisti, spiecialmente quando Simon rifiuta di guidare il clan. Niente parole sdolcinate, per far capire che si sta innamorando della moglie. E' tutto in una sola sillaba: tu.
E l'ironia in alcuni stralci, ma usata con parsimonia? Così da non appesantire e svilire la narrazione. La storia scorre veloce, leggera, briosa, ma arguta. Nella scena clou della dichiarazione di Simon il pathos non è minimamente intaccato dalle sue battute o da quelle di Kieran lo scozzese.
Certo, io l'avrei ambientata in un'altro contesto. Trovo esagerato il voler per forza far dichiarare Simon ad una serata danzante di fronte a tante persone (situazione ormai troppo sfruttata da molte autrici, uffa...).
Mi piace Simon, alla fine visto con gli occhi di Catrina: fiducioso del proprio valore, selvaggio, un po' perverso ... e assolutamente irresistibile.
Per tutto il romanzo, però, una domanda, ingenuamente, mi ronzava in testa: ma Connor, il fratello di Catrina, perché non appare mai? Alla fine ho capito il perché. Yeppaaa, avremo il seguito!
E trovo assolutamente delizioso, riposante, pieno di rosee possibilità l'assenza nella storia del maledetto, esecrabile e sempiterno ... misundestanding!
Lullibi
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