Qualcosa di me

Adoro il cioccolato fondente.
Quando sono a casa, bevo solo acqua naturale e a temperatura ambiente, ma fuori casa, non so perché, mi piace gasata e fredda.
Odio tagliarmi le unghie, ma poi quando sono lunghe mi danno fastidio.
Soffro di colite e ancora non ho imparato a gestirla.
Piango pochissimo per le cose importanti, ma poi se qualcuno vince qualcosa (l’Oscar, l’oro alle Olimpiadi, Amici di Maria De Filippi), le lacrime escono come delle cascate.
Sono troppo fifona per sottopormi a un qualsivoglia intervento estetico, ma se mi potessi rifare i capelli, lo farei.
Se sono ferma in coda in posta, in piedi sull’autobus o semplicemente davanti alla stampante in attesa che escano i fogli, contraggo le chiappe. Serve a mantenere i glutei sodi. Provare per credere.
Quando inizio un nuovo libro, vado sempre a leggere l’ultima pagina. Lo so che ci si rovina la sorpresa, ma è più forte di me.
Forse nella mia vita precedente sono stata un cane, perché annuso tutto.
Candy Candy era il mio cartone animato preferito e, ovviamente, ero innamorata di Terence.
Sono nervosa di natura: quando dormo digrigno i denti, quando mi concentro mangiucchio l’interno della bocca e da seduta muovo le gambe in continuazione.
Se mi trovo davanti un sacchetto di Galatine al latte sono capace di farmele fuori tutte in 37 secondi netti.
Se rinasco voglio essere Mick Jagger. Oppure Keith Richards. Oppure Jim Morrison. Anche Freddie Mercury potrebbe andare bene.