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Qualcosa di speciale

Creato il 14 gennaio 2011 da Alboino
Qualcosa di speciale
Da subito immaginavo che “Qualcosa di speciale” non avesse molto da offrire e così è stato una volta aver visto questa commedia tipicamente americana che a tratti scade nel melò più retrogrado. Eppure il plot era interessante con il tema della morte in primo piano, ma il regista Brandon Camp non ha saputo dare ritmo e le sue sequenze sono piatte e senza enfasi. C’è da dire che prese due stelle hollywoodiane (in un momento di crisi) Jennifer Aniston e Aaron Eckhart non sempre è sinonimo di sicuro successo e così questa volta l’opera è completamente priva di senso. Sì ci possono essere alcune tracce che portano alla riflessione, come ad esempio la mania degli americani (ma non solo!) di scrivere e leggere manuali su qualsiasi accadimento della vita ma è veramente poco in quasi due ore di film.
Il protagonista principale Burke Ryan ha il compito di superare il proprio lutto (la moglie morta in un incidente stradale) in meno di un anno, ma presto scopriamo che non è all’altezza di superare questa vedovanza: ha "abbandonato" i suoceri, non ha mai fatto i conti con quel "maledetto" incidente stradale, e ovviamente non si è mai innamorato di un'altra donna. Eppure da mediocre scrittore che ha pubblicato un libro sulla rielaborazione del lutto e il superamento del dolore guarisce gli altri, con carisma e abilità retoriche da motivatore di serie C; e intanto lui precipita sempre più nel suo dolore e nella sua depressione e non vuole farsi aiutare da nessuno, nemmeno dal suo agente (unica figura degna di nota con tratti esilaranti e spassosi), fin quando sul corridoio dell’hotel dove alloggia per una convention non incontra la romantica fioraia Eloise Chandler che con incrollabile spirito da crocerossina tenta (e alla fine ci riesce) di salvarlo in tutti i modi.
Come si può intuire il soggetto è davvero avvincente ma trattato in maniera scarsa sia dal regista che dall’interpretazione, oserei dire, stereotipa dei due protagonisti. Purtroppo questa volta possiamo dire che Hollywood ha sprecato un’occasione davvero interessante.

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