Nella pubblicità surreale di un famoso supermercato italiano il direttore del negozio si alza alle 4 del mattino e dice alla moglie: “C’è qualcosa che non va, devo andare” e la moglie assonnata gli domanda (qualsiasi altra donna avrebbe continuato tranquillamente a dormire) ”Tra di noi?” e lui risponde ”No, tra la gente” e va a cambiare i prezzi del supermercato…ecco anche io ho lo stesso dubbio del direttore, solo che non mi alzo alle 4 del mattino per dirvelo ma mi limito a scrivervelo alla fine di questa tiepida giornata di una primavera che continua a prenderci in giro. Il mio dubbio però non riguarda i prezzi dei generi alimentari, ma un genere anzi un elemento essenziale della nostra vita che si sta continuamente esaurendo e che non si può comprare in nessun supermercato.
La gentilezza. Eh già, la maga rompe le scatole con i sentimentalismi.
Sono mai esistite secondo voi le buone maniere? O è un mito, qualcosa che siamo abituati a vedere nei film, leggere nei libri o sognare a occhi aperti?
Gentilezza è una parola mistica che mi fa immaginare la persona gentile come un individuo immerso in una luce speciale, come fosse un alieno. Capisco che non è facile esserlo sempre, ci sono quelle volte che prenderesti a testate le persone, sempre con gentilezza però
Ad esempio, i miei vicini di casa. Gente che fino a “quel giorno” consideravo persone buone e, appunto, gentili. Poi fai l’errore di toccargli il sacrosanto posto macchina che non è un posto macchina ma che per loro lo è manco ci fosse scritto il loro nome sopra ed ecco che si trasformano in bestie feroci che ti insultano e si permettono di giudicarti perché hai osato parcheggiare vicino al (non nello stesso) loro posto auto in modo tale da indurli a fare due manovre in più per entrare nel loro posto auto…come ho osato?
Dirvi che ci sono rimasta di sale è inutile, da quel giorno a stento ci salutiamo. Ma allora la gentilezza che cos’è? Un servizio da elargire finché qualcuno non commette il grave errore di fare qualcosa che potrebbe farti arrabbiare? Non dovremmo esserlo tutti a prescindere?
Perché saltiamo come molle e ci trasformiamo in bestie per queste sciocchezze? Mi ci metto pure io, perché anche io ho avuto le mie allegre reazioni qualche volta. E penso pure ai tifosi di calcio che non so più come catalogare, l’ultimo derby romano insegna. Ma senza andare negli stadi, mi accorgo di quanto siamo “falsi gentili” tutti noi, abbiamo una gentilezza a convenienza che mettiamo da parte appena salta qualche barriera mentale. Perché siamo così stupidi? Voglio dire, se io fossi sempre gentile e affrontassi tutto con pacatezza e con il sorriso in faccia, il mio fegato mi ringrazierebbe. Se la bestia del mio vicino (guardate come sono gentile…) invece che insultarmi mi avesse semplicemente invitato a spostare la macchina, magari oggi ci sorrideremmo e parleremmo senza problemi.
Voglio dire, è facile essere gentili con chi non fa nulla per farti imbestialire. La sfida è esserlo sempre, io mi sforzo sapete e devo dire che negli ultimi tempi mi riesce quasi bene (c’è stato un periodo della mia vita in cui mi usciva la bava dalla bocca per nulla, periodo pre Australia naturalmente).
E’ colpa dello stress, della crisi economica, dei tempi moderni o siamo sempre stati così opportunisticamente gentili?
Scusate il pistolotto, in realtà è uno sfogo personale sull’ennesima delusione che ricevo dalle persone che mi circondano, non parlo di famigliari ma di conoscenti, vicini e perché no, anche amici o sedicenti tali. Persone con cui parli di tutto e ridi su tutto pronte a mangiarti se fai qualche errore. Caspita io ci ho lavorato e oggi posso dire di non essere così o almeno di frenarmi se vedo che mi parte l’embolo… perché non lo possono fare anche gli altri? Ve lo immaginate un mondo fatto solo di modi gentili?
Puoi sempre mandare a quel paese qualcuno , ma se lo fai senza urlare e gesticolare il destinatario comprende lo stesso il messaggio e anzi forse gli arriva pure meglio. Lo guardi negli occhi e gli dici “Vai a quel paese” senza urlare e magari sorridendogli. Secondo me ti risponde pure di si e si mette a ridere anche lui.
Puoi sempre far capire al tuo interlocutore che sta dicendo una stupidaggine, ma usi appunto il termine stupidaggine, parli con calma e argomenti le tue convinzioni, senza tirare per forza le sedie o sputare saliva in faccia al disgraziato che ha commesso l’errore di offendere la tua intelligenza.
Pure le parolacce dovrebbero essere bandite. “Che cosa stai dicendo?” suona meglio di “che c…o stai dicendo??”….Dire a una persona “Secondo me ti stai sbagliando” rende meglio l’idea di “Seconda sei un demente totale”… No? Provate a pensarci: ad argomentare con calma senza urlare il messaggio arriva prima e l’interlocutore è disarmato, non può rispondere semplicemente urlando perché tu non lo stai facendo e se lui lo facesse sembrerebbe un pazzo, quindi si adeguerebbe e abbasserebbe i toni.
Lo che è difficile perché a volte, anzi spesso, si incontrano certi ceffi che ti fan passare qualsiasi gentilezza…però il risultato vale lo sforzo.
Esiste se non sbaglio, tra le tante giornate mondiali, quella dedicata alla gentilezza, dovrebbe essere il 13 novembre. Esiste per ricordare che la cortesia sta scomparendo a ritmi vertiginosi e che basta poco, pochissimo, per riportarla alla moda di nuovo.
Forse me ne sto solo auto convincendo ma se guardo i commenti di questo blog non ne ho trovato uno volgare o irrispettoso. Ci sarà un motivo? Sarà perché qui non urla nessuno e ai pochi che ci hanno provato ho risposto sempre in modo gentile? Su tanti altri blog leggo spesso commenti che insultano o gridano, qui no. Forse perché i toni sono gentili?
Boh…in ogni caso datemi retta per una volta e fate questa prova: a chi da domani vi tratterà male, vi mancherà di rispetto o farà qualcosa che vi farà girare tremendamente le scatole, rispondete con un bel sorriso, un respiro profondo e contate fino a dieci o venti a seconda del vostro turbamento (potete andare anche oltre, i numeri sono infiniti).
Quando vi sarete calmati, tornate da questo individuo e fategli capire, argomentando per bene, quanto sia miserabile. Usando altre parole ovviamente
La maga gentile