Qualcuno era Berlusconiano perché era nato in Lombardia

Creato il 03 novembre 2013 da Ilbocconianoliberale @ilbocclib

Qualcuno era Berlusconiano perché voleva sconfiggere un’ideologia vecchia e fallimentare come il comunismo. Qualcuno era Berlusconiano perché vedeva l’America come una promessa, l’Europa come una dittatura, il liberismo come un grande sogno. Qualcuno era Berlusconiano perché sapeva di non essere il solo! Qualcuno era Berlusconiano perché credeva ancora nei valori cattolici. Qualcuno era Berlusconiano perché in America Reagan, in Inghilterra la Tatcher, serviva qualcuno anche a noi. Qualcuno era Berlusconiano perché credeva nell’Italia… Qualcuno era Berlusconiano perché nell’Italia non ci credeva più. Qualcuno era Berlusconiano perché prima… prima…prima… era socialista. Qualcuno era Berlusconiano perché aveva fiducia nelle capacità dell’individuo! Qualcuno era Berlusconiano perché “Berlusconi era una brava persona”. Qualcuno era Berlusconiano perché D’Alema, Prodi, Monti, Bersani, Casini, Fini non erano brave persone! Qualcuno era Berlusconiano perché era ricco… Qualcuno era Berlusconiano perché sognava un giorno di poterlo essere! Qualcuno era Berlusconiano perché l’Italia non ha avuto un partito liberale all’altezza. Qualcuno era Berlusconiano perché era affascinato dalla dialettica di uno dei più grandi leader della storia! Qualcuno era Berlusconiano perché gli faceva comodo. Qualcuno era Berlusconiano perché voleva l’abolizione dell’IMU. Qualcuno era Berlusconiano perché la rivoluzione liberale era l’unico modo per uscire da una crisi economica e morale! Qualcuno era Berlusconiano perché “meno stato, meno tasse, più libertà”! Qualcuno era Berlusconiano per fare rabbia a suo padre. Qualcuno era Berlusconiano perché guardava solo Rete 4. Qualcuno era Berlusconiano per moda, qualcuno per riconoscenza, qualcuno per frustrazione. Qualcuno era Berlusconiano perché voleva privatizzare tutto… Qualcuno era Berlusconiano perché non sapeva cosa sarebbero diventate ENEL, INA, Trenitalia… Qualcuno era Berlusconiano perché viveva in uno stato con la pressione fiscale al 45%! Qualcuno era Berlusconiano perché era convinto di avere dietro di sé il popolo moderato. Qualcuno era Berlusconiano perché sognava di essere come Berlusconi. Qualcuno era Berlusconiano perché c’era il Popolo della Libertà… Qualcuno era Berlusconiano malgrado ci fosse il Popolo della Libertà. Qualcuno era Berlusconiano perché non c’era niente di meglio. Qualcuno era Berlusconiano perché abbiamo avuto il peggior partito di destra sociale d’Europa! Qualcuno era Berlusconiano perché la magistratura peggio che da noi, solo in Corea del Nord! Qualcuno era Berlusconiano perché non ne poteva più di una sinistra incapace ed arrogante che pensava di vincere le elezioni solo grazie ad una sedicente superiorità antropologica! Qualcuno era Berlusconiano perché l’IMU, il fallimento della MPS, l’Euro eccetera, eccetera, eccetera… Qualcuno era Berlusconiano perché chi era contro era Berlusconiano! Qualcuno era Berlusconiano perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare Europa! Qualcuno credeva di essere Berlusconiano, e forse era qualcos’altro. Qualcuno era Berlusconiano perché sognava di essere veramente libero. Qualcuno era Berlusconiano perché credeva di poter essere vivo e felice in uno stato dove tutti avevano le stesse opportunità. Qualcuno era Berlusconiano perché sapeva che l’Italia aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo. Perché sentiva la necessità di avere un leader forte e carismatico. Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita. Sì, qualcuno era Berlusconiano perché, con accanto questo slancio, ognuno era come… più di sé stesso. Era come… due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il sogno di un paese libero, liberare e liberista che si aspetta giorno dopo giorno. No. Niente rimpianti. Forse anche allora sono stati fatti molti errori, non concretizzando ciò che poteva essere… Sprecando opportunità preziose. E ora? Anche ora ci si sente come in due. Da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall’altra quella voglia di ripartire, contro tutto e tutti. Qualcuno era Berlusconiano, e forse lo è ancora, qualcuno è liberale e il sogno non è ancora finito!

Federico Radice


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