Il 18 aprile il deputato PdL Remigio Ceroni presentò una proposta di modifica dell’art. 1 della Costituzione che destò un polverone di polemiche. Nelle intenzioni del deputato, che poi affermò di aver agito per iniziativa personale e senza consultare il partito, c’era il tentativo di affermare in maniera netta la superiorità del Parlamento rispetto alla Presidenza della Repubblica e alla Magistratura.
A causa anche dello scontro politico che ne derivò, non se ne fece nulla, e i poteri dello stato sono rimasti in equilibrio così come sono sempre stati fin dalla nascita della Repubblica.
Ecco, Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro, deve essersi perso qualcosa, visto che oggi, in occasione delle votazioni alla Camera sulla legge del fine-vita, ha affermato:
“La legge sulla vita approvata dalla Camera dei deputati rappresenta la riaffermazione del primato del Parlamento rispetto ai provvedimenti creativi dell’ordine giudiziario”.
Chi glielo spiega che non è una gara?