Ormai si deve essere sparsa la voce che noi mamme abbiamo la lacrima facile, oppure i pubblicitari sono un po' sadici e si divertono a vederci piangere!!
E' da un po' in rete infatti il video che ha realizzato Ford (sì, quella delle automobili!) per raccontare un viaggio un po' speciale.
Un viaggio non molto lungo, anzi in genere si sceglie il più breve possibile!
Un viaggio che non è una vacanza, ma che per chi ha il piacere di percorrerlo di sicuro diventerà il viaggio più bello della vita!
E' un viaggio intrapreso da donne diverse, ma tutte con una destinazione comune: il parto.
Per la realizzazione di questo video non ci sono state modelle, attori, attrici, ma sette donne, sette future mamme.
E forse è proprio perché è un racconto vero, che mi ha fatto rivivere così tante emozioni dei miei "viaggi"!
Il viaggio verso l'ospedale. La paura che qualcosa possa non andare bene. La gioia, la pura felicità, di potere tenere in braccio il proprio cucciolo. La paura del dolore.
Sono emozioni che non vorrò dimenticare mai, e che questo video mi ha fatto rivivere e ricordare.
I due miei viaggi verso l'ospedale sono stati molto diversi, così come i miei parti.
Per Cecilia mi aspettava un'induzione. Erano trascorsi 11 giorni dalla data presunta del parto ma quella pigra non voleva saperne di uscire fuori! Perciò la mattina ci siamo svegliati presto, e dopo esserci preparati siamo saliti in macchina, senza alcun dolore. Ho varcato la soglia dell'ospedale tranquilla e sorridente! Ho fatto anche tutte le scale a piedi fino al reparto, sperando che potesse smuovere qualcosa ( e invece ci ha messo 23 ore poi per venire fuori la birichina!)!
Per Carolina invece era notte fonda. Erano partite le contrazioni ma non erano tanto dolorose e perciò credevo non ci fosse troppa fretta... e poi volevo finire di vedere la semi-finale di Master Chef!
Per fortuna mio marito ha insistito perché partissimo, dato che di lì a poco è nata la nostra seconda bambina (stavo per rischiare di farla davanti a un Joe Bastianich che diceva.. "mi stai diludendo!").
Di questo secondo viaggio mi ricordo la gioia ma anche le tante paure: che Carolina stesse bene, che andasse tutto bene. Ma questa volta mi preoccupavo anche per me, dato che avevo già una bambina a casa.
E poi ero spaventata dalla possibilità che mi rimandassero a casa. Mi faceva paura l'idea di sopportare per ore tutto il dolore dell'altra volta, lontano da un medico, un'infermiera.
Ecco, a dire la verità, le emozioni di questi viaggi erano così forti che forse avrei potuto viaggiare anche in un'auto scomodissa, o perfino in autobus, che non me ne sarei accorta!
Il problema nasce per i successivi 364 giorni moltiplicati per tutti gli anni successivi in cui noi mamme dovremo caricare e scaricare bimbi, passeggini, borse, giocattoli, monopattini bici.
Ecco è lì che avremo bisogno di tutti i confort di una vettura così comoda e sicura!
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